BAD GIRL GOOD GIRL

(Sugar and Cinnamon Lipstick)

di Ellen


Capitolo 1


-Hey, tutto bene?- la ragazza corse in suo aiuto per darle una mano a rialzarsi.
Akemi la guardò con aria persa e mentre l’aiutava a mettersi in piedi, le rispose debolmente di sì.
-Perché quelle ragazze ce l’avevano con te?- Françoise cercava di capire se la ragazza stava bene e se era il caso di avvisare la polizia …
La ragazza era confusa, ma non sembrava avere ferite o lividi, stava zitta e si guardava intorno, come se si fosse appena svegliata.
-Vuoi che chiami qualcuno? … o ti porti qualcosa da bere?-
L’altra scosse la testa continuando a stare zitta, tenendo gli occhi bassi, e poi cominciò a piangere ininterrottamente … Françoise la guardò, capì che aveva bisogno di esternare ciò che le faceva male e restò in silenzio vicino a lei fino a quando non si calmò.
-Perdonami … penserai che sono una pazza esaurita … - La ragazza la guardò, sorridendole debolmente e muovendo la testa in senso di dissenso.
-Non pensò che tu sia pazza o altro … io, penso solo che tu abbia avuto un forte shock e che avessi bisogno di scaricare la tensione!- e le sorrise dolcemente di nuovo.
Akemi alzò gli occhi verso di lei e con gratitudine  le rispose al suo sorriso.
Si calmò e si presentò : -Piacere!Il mio nome è Akemi Inoue!- e le fece un gran sorriso.
-Piacere!Il mio è  Francoise Arnoul!-
Akemi la guardò con viso perplesso e curioso allo stesso tempo: -Sei straniera? … non sei di nazionalità mista allora … quindi, anche i tuoi capelli sono veramente biondi! E i tuoi occhi veramente azzurri!- La ragazza rimase un attimo spaesata e poi si ricordò che effettivamente era lei “l’aliena della situazione”, si trovava in Giappone e non in occidente. A Françoise venne da ridere e Akemi guardandola fece lo stesso.
-Scusami!Sono così abituata a vedere le ragazze tingersi i capelli di biondo e mettersi le circle lens , per somigliare di più alle occidentali, che quando ti ho visto non ho pensato che tu lo fossi veramente!-
In Giappone, le ragazze tendono a seguire molto la moda e in particolare ci tengono a seguire e a somigliare ai canoni occidentali, rimanendo però in uno stile molto “sweet & cute”.
Akemi era molto incuriosita dalla sua interlocutrice, tanto da aver dimenticato il brutto episodio appena passato. Nei suoi occhi  indagatori, si poteva leggere la sua curiosità per quella ragazza dai lineamenti così lontani dai suoi e a cui avrebbe voluto fare tante domande.
-Posso chiederti da dove vieni e cosa ci fai qui in Giappone?-
-Io … sono nata e cresciuta in Francia, a Parigi. Ora, vivo in Giappone per … - si fermò un attimo a pensare a che scusa poteva darle - … per motivi di lavoro. Ho dovuto trasferirmi qui per seguire il Dottore con cui lavoro.- Françoise rispose tutto d’un fiato, sperando che la ragazza le credesse.
- … quindi sei un Dottore anche tu?- Akemi era molto curiosa … forse troppo!
-No, io sono solo la sua assistente!- sorrise nervosamente, come a nascondere l’imbarazzo di quella situazione. A lei non piaceva mentire, non piaceva non poter raccontare la verità, ma dubitava che quella ragazza capisse la sua situazione …

Ci fu un attimo di silenzio fra le due, che si scrutavano con timidezza e curiosità reciproca.

-Capisco … ti trovi bene nel nostro paese?- il suo sguardo era innocente. -Scusami, ti sto facendo mille domande e ci siamo appena conosciute … perdona, la mia mancanza di tatto … - Akemi arrossì, abbassò lo sguardo e cominciò a stringersi le mani in modo nervoso.
-Scusami tu … è solo che non sono abituata a tante domande tutte insieme!- Françoise sorrise e le sue guance si colorarono leggermente di rosso, attirando lo sguardo sorpreso ed emozionata dell’altra.
-Come sono belle le tue guance quando si colorano di rosso … - La ragazza orientale era veramente affascinata da questo particolare e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso -Sei bella come una bambola … con questi capelli biondi e questa pelle così bianca! Come vorrei essere come te … -

La ragazza la guardò interdetta per l’ultima frase che aveva pronunciato.
-Perché vorresti essere come me? Tu sei bella così come sei!- Françoise lo pensava sinceramente: Akemi era veramente bella!
Si era soffermata ad osservarla:aveva lunghi capelli neri, occhi scuri a mandorla e grandi, la pelle rosea e delicata come quella di una pesca, il naso piccolo e all’in su e delle labbra carnose e rosse come ciliegie. Il suo fisico era esile come quello di tutte le orientali, ma era proporzionato e formoso.
Pensò per un attimo, che quella ragazza, così diafana, doveva attirare molto lo sguardo dei ragazzi e che avesse molto successo con loro … e forse, proprio per questo, quelle ragazze ce l’avevano con lei. Purtroppo fenomeni di questo tipo, in cui l’invidia prendeva mano in un gruppo , poteva sfociare in una vera aggressione verso la persona che era considerata motivo di gelosia.

-Grazie … è la prima volta che me lo dicono … - Gli occhi di Akemi si accesero di una strana luce, mista a gratitudine e imbarazzo nei confronti della sua interlocutrice.

-Quanti anni hai Akemi?-

-23 … e tu?-
Françoise rimase spiazzata dalla risposta, quella ragazza aveva la sua età, ma ne dimostrava meno … Sembrava una liceale e proprio per tale l’aveva presa, parlandole in modo informale.

-Perdonami … io ti avevo scambiato per … - Corresse rapidamente il modo in cui si rivolgeva a lei, assumendo un tono più formale e lasciando l’altra interdetta.
Akemi sembrò intuire la gaffe della ragazza e la tranquillizzò.

-Non ti preoccupare!E’normale per voi occidentali, sbagliare a darci un’età! Soprattutto, noi donne, mostriamo meno anni!- sorrise e continuò –Suppongo, quindi, che tu abbia meno di me o la mia età, al massimo!-
Françoise , imbarazzata, rispose con un filo di voce che avevano la stessa età.

In Giappone, ma anche nel resto dell’oriente, è molto importante stare attenti a come ci si appella alla persona con cui si parla: bisogna sempre portare rispetto e usare i termini più adatti all’età e al rango del proprio interlocutore.

-Tranquilla! Non sono un tipo così formale! E poi … sono felice di sapere che hai la mia stessa età! Potremo diventare amiche e frequentarci se ti va!- La ragazza era visibilmente emozionata ed euforica e  sembrava tenerci molto ad una sua affermazione positiva.

-Certo, che possiamo diventare amiche, se ti fa piacere!- le sorrise e la cosa le sembrò così buffa e strana, che non riuscì a non accettare la richiesta di quella sconosciuta!

Le due ragazze si diressero insieme verso un locale e si misero a parlare come due vecchie amiche, che si erano ritrovate dopo tempo …

-Mi piacerebbe farti tante domande sull’occidente! … è così diverso da qui …!- Gli occhi di Akemi facevano trasparire tutta la sua curiosità, mentre beveva il suo milkshake al cioccolato.


Sembrava proprio una ragazzina delle superiori e Françoise non riuscì a non pensare alla sua adolescenza, a quando usciva con la sua migliore amica dopo i compiti e andavano a bere qualcosa di dolce e goloso in un bar del quartiere! Le sfuggì un sorriso triste … le mancava quel periodo. Era bello chiudere i libri dopo aver finito di fare i compiti per il giorno dopo  e poi,  vestirsi per fare un giro fuori con le amiche a vedere i negozi o a fare acquisti!

Le tornò in mente un pomeriggio in particolare, in cui la sua migliore amica aveva un appuntamento con un ragazzo che frequentava la loro stessa scuola ed era molto agitata.

 

-Françoise!!!!Che mi metto?!? … - Catherine era visibilmente agitata e nervosa … guardava l’armadio con aria interrogativa e qualsiasi vestito le sembrava inadatto, sciatto, poco femminile e non le piaceva come le stava … aveva le lacrime agli occhi , mentre Françoise la guardava ridendo dalla poltrona di camera sua.
-Calmati! Perché sei così agitata? Tu sei bella con qualsiasi cosa! Anche con un sacco di patate addosso!Comunque, se ti può aiutare puoi scegliere un abito dal mio armadio …!- Françoise trovava la cosa così divertente che le sfuggì il suggerimento di prendere un abito dal suo guardaroba, dimenticandosi che prestare un vestito all’amica significava rivederlo dopo molto tempo …
Gli occhi di Catherine  si illuminarono di gratitudine verso l’amica e sparendo come un fulmine, si diresse nella camera accanto a scegliere qualcosa che le piacesse.
-Françoise, posso prendere qualsiasi abito?- gridò dall’altra camera l’altra.
-Certo, che domande mi fai!- Françoise stava giocando con il telecomando dello stereo, non riusciva a trovare il ritmo giusto per i suoi pensieri … non aveva voglia di ascoltare la solita musica, ma non aveva neanche idea di cosa avesse voglia di sentire …
L’amica comparì in camera, saltellando tutta sorridente e tenendo in mano una maglietta e una gonna.
-Che ne dici? La mini di jeans e questa maglietta con su scritto smile e  il cuore rosa?Li abbino con gli stivali bassi color cuoio e le parigine al ginocchio beige!- Catherine sembrava entusiasta della scelta!
-Non credi che sia troppo corta quella gonna per uscire con lui? … non vorrei che si facesse strane idee … -
-Fammi capire … mi stai dicendo che la tua gonna non è da brava ragazza?!- la canzonò l’amica.
L’altra la guardò alzando il sopracciglio e facendo una smorfia di disapprovazione.
-Ti sto solo dicendo, che quella gonna può andare bene per uscire con le amiche a giro, ma con un ragazzo … non saprei … se è una buona idea!- Tagliò corto e si alzò per andare in contro all’amica.
-E dai!Che vuoi che succeda in pieno pomeriggio al centro commerciale! Non  esagerare! Non attenterà mica alla mia innocenza in mezzo alla gente!- Catherine brontolò l’amica, troppo apprensiva con lei.
Françoise , pensò che forse stava esagerando … si voltarono entrambe verso lo specchio e Catherine si accostò gli indumenti addosso, cercando l’approvazione dell’amica.
-Starai bene … vestiti pure come hai detto!Ti darò una mano, anche con il trucco ed i capelli!-


-Brava! E’ così che ti voglio!Dalla mia parte!-

Françoise, si era persa nei suoi ricordi , ma ne fu presto riscossa dallo squillo di un cellulare.
Akemi aveva tirato fuori il suo telefono e aveva cominciato a fare smorfie con la bocca.
-Uffa!devo andare … mia sorella più piccola ha bisogno di me … Deve uscire con un ragazzo e non sa cosa mettersi e ovviamente, vuole il mio aiuto … - sbuffò - … che perdita di tempo inutile sono gli uomini … -
Françoise la guardò interdetta … non si aspettava una tale affermazione dalla ragazza , anzi … avrebbe detto tutto l’opposto!
-Scusa tanto , ma devo proprio andare! – Si alzò, sorridendole e fece per andarsene, quando le tornò in mente di non aver fatto una cosa importante.
-Me ne stavo andando via , senza ringraziarti per quello che hai fatto per me … - lo sguardo della ragazza si rabbuiò , pensando all’episodio che l’aveva vista protagonista - … grazie per essere venuta in mio soccorso: nessuno, prima d’ora , l’aveva mai fatto … -
Akemi era sinceramente grata alla ragazza e avrebbe voluto in qualche modo sdebitarsi … - Tieni, questo è il mio numero di telefono … Se ti va di fare due chiacchere, fammi uno squillo … poi ti richiamo io!-
Françoise guardò il bigliettino che le porgeva la ragazza, ma prima di accettarlo, strappò un pezzetto di carta dalla sua agenda : -Aspetta, questo è il mio invece … - e glielo porse ,si scambiarono i due foglietti e vide il volto della ragazza illuminarsi dalla gioia.
-Grazie … - Akemi, uscì correndo dal locale, sfoderando uno dei sorrisi più luminosi che lei avesse mai visto.

Capitolo 2


Era sera, quando il suono di un cellulare scosse tutti dai propri pensieri alla base dei cyborg.
-Ma che cavolo è questo suono?!- Jet era di pessimo umore, non aveva rivolto parola a nessuno quella sera e quel rumore gli risultava estremamente fastidioso .
Françoise fece un salto sulla sedia, accorgendosi che era la suoneria del suo cellulare, e corse alla borsa per interrompere quel suono il più velocemente possibile.
Il ragazzo la guardò di sbieco, lanciandole un sguardo di rimprovero per la suoneria troppo alta del telefono.
Con un filo di voce mortificata, la ragazza tentò di scusarsi e tentò di mettere a tacere il motivo del nervosismo di Jet.
Uscì dalla stanza e rispose al telefono a bassa voce:-Pronto?-
-Pronto!- la voce era squillante e allegra- Françoise, sono io!Akemi!-

La ragazza rimase un attimo in silenzio, non si aspettava quella telefonata o almeno non proprio quella sera …
-Disturbo? … Avevo voglia di fare due parole con te … -

-No, non disturbi … è solo che … aspetta un attimo in linea.- Françoise si guardò un attimo a giro persa, mettendo la ragazza in attesa, e si chiedeva se dovesse dire a Jet che saliva in camera per rispondere alla telefonata o se fosse stato meglio non disturbarlo … optò per la prima scelta, anche se non era molto convinta di non sentirsi rispondere male!

-Jet … salgo in camera … - fece per continuare a dire qualcosa , ma il ragazzo le fece segno di togliersi di torno senza dire altro. Lei lo guardò dispiaciuta e accostando la porta se ne andò.

-Eccomi, scusa se ti ho fatto aspettare in linea … - si mise a sedere a gambe incrociate sul letto, come faceva da ragazzina, quando chiamava le sue amiche.

-Tranquilla!non c’è problema!Mi fa piacere sapere che puoi parlare un po’ con me!Sai,avevo paura di disturbarti … - ci fu un attimo di silenzio- … credevo che fossi con il tuo ragazzo e che non avessi tempo per me … -
Françoise aggrottò la fronte e pensò, che  cosa più lontana dalla realtà non ci fosse: le tornò in mente lo sguardo truce e il pessimo umore di Jet … e poi le tornò in mente anche il motivo per cui Jet aveva quell’umore e si intristì …

-Hey, ci sei ancora? … tutto bene? … -
Sospirò e rispose: -Tutto bene … normale amministrazione … Solo, due amici che hanno discusso e sono un po’ in pena per loro … ecco tutto … -

-Amici? … uomini? – Akemi cambiò  tono e si interruppe per avere una risposta.

-Sì, due amici …!Litigano spesso , ma poi fanno pace … Sono io che mi preoccupo per come reagiscono dopo … ma lascia stare e parlami di te!-

-Sì, ok! Non parliamo di cose spiacevoli!!!!Gli uomini sono solo fonte di problemi, non vale la pena considerarli … neanche se sono amici!- La voce di Akemi sembrava molto convinta e sicura, e la cosa infastidì leggermente Françoise, tanto da cambiare totalmente argomento.

-Akemi, ma tu cosa fai nella vita?-

-Beh, io … lavoro come cameriera in un bar a Shibuya!E’ un bel posto:molto movimentato e ci passa tanta gente! E’ frequentato da molte ragazze della nostra età super trendy, vestite all’ultima moda e con gli accessori più cute!-

-Super trendy e cute … - rise – deve essere un bell’ambiente!Mi piacerebbe venirti a trovare!-

-Allora vieni!Anche domani! … domani sono di turno la mattina: se ce la fai a fare un salto in tarda mattinata poi, potremo mangiare assieme!E poi andare a fare shopping!Che ne dici?Ti va?-
Françoise ci pensò un attimo, chiedendosi se fosse  il caso di assentarsi da casa in quella situazione … La discussione  tra quei due l’aveva scossa:avevano litigato spesso in passato, ma quel pomeriggio il tono si era fatto pesante … Li aveva sentiti urlare da camera sua : aveva solo carpito alcune frasi, in cui Jet rimproverava Joe per l’atteggiamento  irresponsabile nell’ultima missione e Joe che continuava a dirgli che non poteva capire.

-Mi piacerebbe molto venire, ma non so se posso … - la ragazza abbassò la voce e si guardò le dita della mano che giocavano con i lembi della coperta .

-Perché dici così? Cosa te lo impedisce?-
Avrebbe voluto dirglielo,ma aveva intuito che Akemi  non avrebbe capito la sua preoccupazione e forse l’avrebbe rimproverata …

-Ho delle cose da fare … se riesco a liberarmi, vengo!Dammi l’indirizzo e dimmi a che ora smonti!- Si annotò il nome del posto e la locazione e poi, salutò la ragazza, dicendole che si era fatto tardi e che doveva ancora fare delle cose prima di andare a dormire.

-Ok … spero sinceramente di vederti domani all’uscita da lavoro … Notte e sogni d’oro – la ragazza riagganciò e Françoise rimase a fissare la parete stranita. Quella ragazza era molto strana e non capiva il perché, ma qualcosa in lei la inquietava e la inteneriva allo stesso tempo.
Si era fatta un’idea su Akemi: doveva essere una ragazza molto sola, probabilmente non aveva amiche e forse, si era da poco lasciata con il ragazzo … era l’unica spiegazione per quelle frasi contro gli uomini.
Chiuse un attimo gli occhi e fece un bel respiro profondo, forse avrebbe dovuto parlare con Jet e rabbonirlo in qualche modo … sì, ma in quale modo?


Si distese sul letto e si mise a pensare, se scendere a parlare con l’amico o starne fuori … da sempre sapeva che Jet non amava che nessuno si intromettesse nelle sue cose, ma forse questa volta era meglio intervenire.

Si fece coraggio e scese a cercarlo al piano di sotto, con la speranza che si fosse un po’ calmato e che riuscisse a parlarci …

-Jet , disturbo …?Avrei bisogno di parlare un attimo con te … - la sua voce esitò un attimo nel guardare il suo sguardo cupo.

-Se mi vuoi parlare di lui è meglio che lasci perdere. – Si alzò dalla poltrona in cui era seduto fino ad un attimo prima e si diresse verso la finestra, a guardare quel cielo scuro, senza stelle e luna, che rispecchiava la sua anima alla perfezione.
Rimase un attimo in silenzio e non sentendo la risposta della ragazza, le si rivolse alzando la voce contro di lei.

-Perché devi prendere le sue parti anche quando, è chiaro, che sia colpevole! Ha sbagliato: non doveva andare da solo … ha rischiato di morire!Si è consegnato nelle mani del nemico su un piatto d’argento!Mancava solo che gli mettesse, lui stesso, l’arma in mano per giustiziarlo …. E poi come se non bastasse, il suo comportamento nei tuoi confronti è stato deplorevole … - Jet urlò tutto d’un fiato il suo pensiero, lasciandola  a bocca aperta: non lo aveva mai visto così arrabbiato e addolorato allo stesso tempo.

-Ascoltami … io non ero venuta a giustificarlo, ma piuttosto a parlare con te per capire perché non riuscissi a perdonarlo … ma ora ho capito … - prese fiato- … tu hai avuto realmente paura che potesse morire e sei arrabbiato con lui perché è stato così incosciente e incurante della sofferenza che avrebbe provocato a tutti noi … -

Jet la interruppe bruscamente: - Ascolta tu: io non mi diverto a combattere e neanche a farmi catturare dai nemici . Lui si butta nelle loro mani senza pensare alle conseguenze … senza pensare a noi … e questo perché il suo vecchio amico Jiro è più importante di noi!- mentre faceva l’ultima affermazione, abbassò gli occhi in uno sguardo di dolore puro .

La ragazza gli si avvicinò, poggiandogli una mano sul braccio .
-Mi spiace Jet … per quello che stai sentendo e per quello che provi verso di lui in questo momento … ma non è così ! Per Joe noi siamo importanti … allo stesso modo in cui lo era quel ragazzo e forse, anche di più! La sua reazione è stata dettata dall’emotività e dalla rabbia. Io non  voglio difenderlo, ma aveva una ragione per comportarsi così … se non fosse stato, quel ragazzo, ad essere ucciso dallo Spettro Nero, ma fosse stato uno di noi … lui si sarebbe comportato ugualmente! Ne sono certa! Lui tiene a noi, ma la cosa gli è sfuggita di mano … per via anche del suo dubbio- fece un attimo di silenzio e poi continuò- … tu sai quanto Joe sia fragile per quanto riguardo il suo passato : credeva di aver trovato il padre e credeva che sogno e incubo si fossero mischiati  assieme! Credeva che suo padre avesse ucciso il suo amico … si è visto sfuggirgli dalle mani il sogno di una vita: quello di ritrovare il padre tanto cercato … -  Françoise gli strinse il braccio con la mano, come a volerlo riscuotere dal suo torpore, aspettando una sua risposta.

Ma Jet non sembrava avere l’intenzione di risponderle, rifletteva sulle sue parole,  senza dare un segno .
La discostò da lui, era forse la prima volta, e anche l’unica, in cui avrebbe respinto la sua vicinanza: generalmente non lo avrebbe mai fatto, adorava il calore che trasmetteva con i suoi gesti … Adorava il suo sorriso, e non avrebbe mai voluto essere ragione di un dispiacere sul suo dolce viso. Aveva sempre cercato di asciugarle le lacrime e di farla sorridere anche quando piangeva per qualche dispiacere e soprattutto, cercava di starle accanto, quando la vedeva triste, qualunque fosse il motivo.
Sapeva bene quanto la ragazza fosse sensibile e, quanto ci tenesse che fra loro non ci fossero momenti di tensione e di litigio, ma questa volta sembrava che non riuscisse ad accontentarla … era troppo arrabbiato con Joe!
Non riusciva a tollerare il suo comportamento incosciente, nonostante conoscesse le sue ragioni! E forse, questa volta, ad aggravare il tutto era stato l’aver tirato in mezzo anche Françoise, che era totalmente al di fuori dai suoi problemi .
No, questa volta non gliela avrebbe fatta passare liscia così:questa volta voleva un faccia a faccia con lui e finché non lo avrebbe convinto del suo pentimento, non lo avrebbe perdonato.

- Mi spiace Françoise … ma questa volta non penso di poterti accontentare … sai, che farei di tutto per renderti felice …  anche salire sulla luna e portartela, ma questa volta l’ha combinata troppo grossa … non gliela perdono così facilmente! … e la prossima volta che me lo trovo davanti gli darò una bella lezione … quindi preparati a raccogliere i suoi cocci … - Jet uscì dalla stanza , lasciandola sola nel silenzio della stanza e con l’animo triste.

Capitolo 3

Era mattino e Françoise si svegliò da un sonno agitato e tormentato.

-Per fortuna è arrivata l’alba .. pensavo che questa notte non finisse più … -  Si guardò nel riflesso dello specchio del bagno, mentre si accingeva a lavarsi il viso.
Aveva i lineamenti tirati e le borse sotto gli occhi, non mostrava decisamente come una reginetta di bellezza quella mattina … ma difficile sembrarlo dopo aver passato la notte a fare incubi! Per tutta la notte le risonarono in testa le ultime parole di Jet, anche se si svegliava e poi si riaddormentava, l’incubo ricominciava  dall’inizio e non le dava tregua:quelle ultime frasi l’avevano sconvolta e stupita allo stesso tempo.

-“ sai, che farei di tutto per renderti felice …  anche salire sulla luna e portartela …”-
Perché non si era mai resa conto del suo affetto così forte nei suoi confronti? Mai nessuno l’ aveva fatta sentire così importante … e forse, mai per nessuno, era stata così importante … ma dall’altro lato la turbava profondamente anche il fatto che  Jet le avesse detto chiaramente che non avrebbe evitato lo scontro con Joe …
-Joe … perché ti sei cacciato in questo guaio? … Jet ha davvero ragione a pensare che noi non contiamo a sufficienza per te? … - Si riguardò un’ultima volta allo specchio prima di uscire dalla stanza e pensò che avrebbe preferito non avere una risposta a quella domanda in quel momento … il dubbio si era insinuato anche nel suo animo.
-Buongiorno … - Françoise salutò un Jet totalmente assente, tanto da farle appena un cenno di saluto con la testa e ritornare a leggere il giornale senza considerarla …
La ragazza si mise a sedere di fronte a lui e, iniziando a sorseggiare il suo caffè , cominciò ad osservarlo …
Era veramente un tipo affascinante e intrigante, non il classico bello, ma quello, che ti attirava con la sua aria da cattivo ragazzo, sicuro di sé e che aveva sempre uno sguardo di sfida sul viso .
Sapeva che Jet, come anche Joe, erano i belli e impossibili del gruppo:le ragazze cadevano ai loro piedi con uno sguardo … e di donne ne avevano avute molte … belle, spigliate ed esperte … non sicuramente la classica ragazza della porta accanto!
Non ci aveva mai pensato che un tipo come lui, potesse avere qualche interesse nei suoi confronti … anche minimo …
-Perché mi stai fissando? … -  Il ragazzo si accorse del suo sguardo e la fissò con aria interrogativa, facendola arrossire.
-Scusa … - Abbassò rapidamente lo sguardo, le guance arrossirono come due belle mele rosse , mentre tentava di far finta di niente e continuava a bere il suo caffè.
Un bip del cellulare attirò la sua attenzione, la fece trasalire e riprendere dai suoi pensieri.
“Ciao Fran!Ben svegliata!Sto andando a lavoro … U.U Non ne ho molta voglia … avrei preferito restare a sonnecchiare a letto tra le mie coperte!! … ma l’idea che saresti venuta a trovarmi mi ha fatto alzare di buon umore!!! … mi piacerebbe tanto che riuscissi a venire … sweet kisses! Akemi ^.- “
Akemi … c’era anche lei nei suoi pensieri! Cominciavano ad essere troppe le cose che le giravano in testa , anche se … forse le cose potevano essere semplificate!
-Jet? … ti va di accompagnarmi in città? … ti vorrei far conoscere una mia amica!-
Il ragazzo la guardò aggrottando la fronte, quella mattina Françoise gli sembrava molto strana … tuttavia, uscire un po’ e fare un giro con lei poteva essere un buon diversivo al suo pessimo umore …
-Carina?! Mmm  … Ok … però … se mi annoio me ne vado per i fatti miei.-


Françoise gli sorrise felice e divertita, per lo meno lo avrebbe portato fuori da lì e lontano abbastanza da Joe, per una giornata:ciò che la impauriva di più era un loro possibile scontro.

 

-Muoviti!Non sei ancora pronta?!- Jet si stava spazientendo ad aspettarla, non capiva per quale concetto le donne ci mettessero così tanto a prepararsi!
La ragazza arrivò scendendo le scale di fretta, sapeva che Jet odiava aspettare, ma quel giorno non riusciva proprio a decidere cosa indossare!
Era stata a fissare l’armadio per un bel po’ , scartando qualsiasi cosa:troppo corto, troppo scollato, troppo rosa, troppo a brava ragazza … Alla fine aveva deciso per uno stile casual: un paio di shorts di stoffa beige, una canotta bianca con delle rifiniture in pizzo a spalline, un gilet di jeans corto, una cintura simil jeans con delle piccole borchie che riprendevano il gilet e un paio di decolté beige con il tacco alto.
Si diede un rapido sguardo e rimase soddisfatta:ora doveva solo correre giù prima che Jet cambiasse idea!

-Scusami!Ho fatto tardissimo, ma non riuscivo a decidermi!- Il ragazzo non sentì neanche le sue scusa, tanto era rapito dalla sua figura. Si accorse che dal loro primo incontro, era cresciuta e non era più una ragazzina, la sua figura era diventata armoniosa e femminile! Si riscosse da quei pensieri e quasi imbarazzato, per come l’aveva guardata, si girò di scatto verso la porta per andare all’auto.
-Allora?Vieni o ti lascio qui?- Le stava tenendo la porta aperta per farla uscire, lei gli sorrise dolcemente e  mentre usciva lo ringraziò per la cortesia.
-Non mi devi ringraziare …! - tagliò corto con nervosismo.

Mentre erano in auto, Jet accese la radio e tirò giù il finestrino, era una bella giornata calda e gli andava di guidare a modo suo: braccio fuori dal finestrino, occhiali da sole e radio accesa. E poi, era anche la sua giornata fortunata:aveva Françoise accanto, senza Joe tra i piedi …
Di nascosto, la osservava da sotto gli occhiali, mentre i suoi capelli biondi venivano scompigliati dal vento e canticchiava la canzone alla radio.
Era ciò che definiva una “bagel girl”, ovvero un bel visino pulito con un corpo mozzafiato ed il suo fiato, infatti, stava cominciando a mancare a forza di guardarla!

La ragazza dal canto suo, stava riflettendo su Akemi : sicuramente Jet avrebbe fatto apprezzamenti su di lei, visto quanto è bella, ma non era detto che lei avrebbe apprezzato la cosa ... Senza accorgersene fece una smorfia con la bocca e Jet colse l’occasione per fare due chiacchere.
-Che c’è? Perché quella smorfia? Ti sei già pentita di avermi portato con te?...- la provocò maliziosamente per scherzo.

Senza guardarlo, gli rispose con voce tranquilla, senza in realtà cogliere quella piccola provocazione :  –No … è solo che, la mia amica è un po’ particolare … -

-In che senso? … ha quattro occhi , due nasi e due bocche?-Jet si mise a ridere, con quel suo modo così fresco e genuino che anche a lei sfuggì un sorriso.

-No!Certo che no!Ma come ti fanno a venire in mente certe cose?!- disse distrattamente, continuando a sorridere e guardando fuori dal finestrino la bellissima giornata di sole.

-Hai detto che era particolare, quindi io mi sono fatto la mia idea … !- lui continuava a prenderla in giro e a stuzzicarla, poteva sembrare stupido, ma quel gioco lo divertiva !

Il tragitto fino in città continuò su quella scia , suscitando in loro euforia ed una certa complicità, che non dispiaceva a nessuno dei due …

-Siamo arrivati!Quello deve essere il locale in cui lavora la mia amica!Vieni!Andiamo a prendere qualcosa e a salutarla!- Françoise si sentiva particolarmente di buon umore e non capiva il perché …

Il locale era molto carino, moderno, con dei dettagli molto fashion, musica di sottofondo e pieno di giovani vestiti alla moda:ragazzi e ragazze con dettagli griffati, come borse di Luis Vuitton, scarpe di Gucci  e Prada, maglie firmate Armani o Chanel …  sembrava di stare ad una serata di moda più che in un bar!

I due erano un po’ stupiti  ed esitarono un attimo all’entrata, chiedendosi se fossero vestiti in modo adatto per quel locale !

-Françoise! Sei venuta!Che bello vederti qui! Non sai come sono felice!- Akemi le si buttò al collo abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia, lasciando la ragazza ancora più stupita.
-Akemi … - tentò di dire qualcosa, ma fu subito tirata per la mano dall’amica ad un tavolo.

-Come sono felice!Sei riuscita a raggiungermi!Su, dimmi cosa vuoi che ti porti?- mentre le parlava, le sorrideva con dolcezza e i suoi occhi erano tutti per lei e questo le impedì di notare l’accompagnatore dell’amica …

-Akemi … aspetta un attimo … Io, non sono venuta da sola … - il suo sguardo si diresse verso un punto dietro le sue spalle.

La ragazza si voltò e a malincuore notò la presenza di un bel ragazzo alto, dai lineamenti occidentali e lo sguardo penetrante.

-Salve!- Jet le sorrise e il modo in cui piegò le labbra per farlo, fu molto sensuale; la cosa saltò subito agli occhi dell’amica, che riconobbe quell’espressione che il ragazzo usava quando vedeva qualcosa che gli piaceva … e una punta di gelosia la colpì.

La ragazza non sembrava per niente felice di vedere quell’intruso e la sua faccia mutò da felice in scocciata in pochi secondi. –Salve … prego si accomodi.- Divenne fredda e distaccata e il suo sguardo si fissò su di lui.

-Cosa vi posso portare?-

Françoise si accorse del cambiamento di umore di Akemi e si chiese cosa lo avesse generato, tentò allora di lasciare cadere la cosa, con la speranza che alla ragazza passasse.
Ordinarono e aspettarono che le bibite arrivassero …
-Molto carina la tua amica … come si chiama? Akemi? … certo che, è un po’ strana, però … potrebbe essere il mio tipo … - il ragazzo lasciò cadere appositamente il discorso, voltandosi verso di lei e sperando in una sua reazione …

-Non fa per te:lasciala stare … è una ragazza che ha bisogno di qualcuno che ci tenga veramente a lei  e non di un tipo che si vuol divertire … - il tono fu secco e categorico e il ragazzo inarcò il sopracciglio, non si aspettava una tale frase da lei …

Le si avvicinò e la guardò negli occhi:- Mi reputi proprio un cattivo ragazzo … Pensavo che avessi un’opinione migliore di me … - mentre le parlava la fissava negli occhi, ma lei non distolse lo sguardo, anzi, lo sostenne quasi con forza.

Quando Akemi arrivò con gli ordini e vide i due così vicini, sentì una fitta allo stomaco e la sua espressione sembrò mutare nuovamente, diventando ancora più infastidita di quella di prima.

-Prego, i vostri ordini … - il tono basso e nervoso della ragazza trasse l’attenzione dei due.
-Grazie Akemi … quando finisce il tuo turno, ti va di andare a mangiare qualcosa qui vicino assieme? … e poi, se vuoi, andiamo a fare una girata tra i negozi! … - la guardò, sorridendole dolcemente, aspettando una sua risposta e cercando di capire se fosse tutto a posto.

-Sì … va bene … Scusa, ma non vogliono che si parli troppo con i clienti, devo andare .-

La ragazza se ne andò con lo sguardo triste e tornò al banco a prendere altre ordinazioni, Françoise sospirò …

-E’ veramente un tipo strano.- Jet la riscosse dai suoi pensieri con quella affermazione, stava bevendo il suo caffè, ma i suoi occhi erano puntati su Akemi.
-Quando ti ha vista gli si sono illuminati gli occhi e tutto il resto, intorno a lei, è svanito all’improvviso. Poi si è accorta di me e ha cambiato totalmente comportamento … e poi quel modo di guardare così indagatore e sospettoso … - il ragazzo la osservava da lontano, incuriosito da quella bella ragazza così leggiadra , tanto da non sembrare vera -E poi … è proprio bella … ha un fisico snello, ma è ben proporzionata e molto sensuale nei movimenti e con lo sguardo riesce veramente ad ipnotizzarti … -
Françoise lo guardò, tra l’incredulo e l’infastidito, e scosse la testa in senso di dissenso verso di lui, alzandosi, lo lasciò solo mentre si dirigeva verso il bancone del locale.
Jet la osservò divertito e pensò che quando si arrabbiava diventava molto buffa e tanto carina che l’avrebbe voluta mordicchiare dolcemente … e poi … vederla camminare sui tacchi in quel modo così deciso gli procurava un brivido lungo tutto il corpo … era decisamente cresciuta e diventata estremamente sensuale …

-Ma che mi passa per la testa?!?Devo essere impazzito … Si guarda , ma non si tocca! Anche se … non sai quanto mi piacerebbe rubartela, mio caro Joe … -  il suo pensiero prese la forma di parole sussurrate a voce bassa, quasi in un soffio, mentre la guardava allontanarsi da lui.

 

Akemi stava salutando i colleghi, quando le si avvicinò l’amica: - Akemi … tutto bene? – la ragazza la guardò e prendendola per mano la portò dietro, nel retro del locale, dove c’erano gli armadietti dei dipendenti.

-Abbastanza bene … ma … perché ti sei portata quel tipo dietro?... E’ forse il tuo ragazzo?- aveva iniziato a spogliarsi dandole le spalle, rimanendo in biancheria di fronte a lei, senza alcun timore o imbarazzo.
Françoise , arrossì e distolse lo sguardo, non era sicuramente la prima volta che vedeva spogliarsi una ragazza davanti a lei o viceversa: ai tempi in cui ballava era una cosa normale spogliarsi e fare la doccia assieme alle altre, anche se, ogni tanto, le aveva procurato un certo imbarazzo farlo …

-Perché sei arrossita? … non ti è mai capitato di spogliarti insieme ad altre ragazze? – La ragazza l’osservò un attimo perplessa e poi si mise a ridere e l’abbracciò.
-Come sei dolce, Fran! Sei adorabile!Non ho mai conosciuto una ragazza come te:dolce , timida e innocente!-
Per Akemi, stare svestita davanti ad un’altra ragazza, sembrava essere la cosa più naturale di questo mondo, non era sicuramente insicura di sé e il suo corpo, per quanto fosse esile, era perfetto.
Anche per Françoise non si trattava di insicurezza, però si sentiva infastidita dagli sguardi delle altre su di lei e non apprezzava molto i vari commenti che venivano fatti negli spogliatoi, questo l’aveva resa quindi, molto riservata.
-Scusa, è solo che … ci conosciamo appena e non pensavo che per te fosse normale svestirti davanti a me … Mi sono solo stupita … -

Akemi finì di vestirsi velocemente, sotto gli occhi dell’amica che la guardava con un certo senso di ammirazione: i movimenti erano molto dolci e morbidi, i vestiti erano semplici, ma estremamente femminili e mettevano in risalto il suo essere donna, usava molta cura nel sistemarsi i capelli e poi nel truccarsi occhi, guance e labbra. Era la femminilità fatta persona e questo fece tornare in mente a Françoise le parole di Jet … era decisamente sensuale.


Continuò ad osservarla , quasi ipnotizzata, mentre allo specchio si metteva il lipstick , e Akemi se ne accorse: - L’ho comprato l’altro giorno … è un lipbalm alla fragola, colorato, che dà alle labbra un bel colore rosso fragola … oltre a dargli anche il sapore!- la ragazza rise, finendo di applicarlo- Vuoi provarlo? … Secondo me ti starebbe benissimo!E ti piacerebbe anche tanto:lascia le labbra morbide e dolci da baciare … - lo sguardo di Akemi si fece stranamente intenso e sensuale, si posò sulle labbra dell’amica e avvicinandosi a lei molto lentamente, le mise il lipstick sulle labbra, senza che l’altra potesse dire una parola. La guardò un attimo: - Ti sta benissimo … Premi le labbra una sull’altra per distribuirlo bene e il gioco è fatto!- si soffermò a riguardarla un secondo : -Dopo pranzo ti porto a fare shopping …! Voglio  farti vedere i negozi che frequento! E poi … volevo comprare un prodotto di cosmesi nuovo, che ho visto ieri su un giornale !- Akemi prese la borsa e poi riprese per la mano Fraçoise , trascinandola fuori dal locale, dove Jet le aspettava.

 

-Finalmente! Credevo che foste scappate dalla finestra del bagno e mi aveste abbandonato da solo al bar!-

-Se fosse stato per me, l’avrei anche fatto, ma visto che sei un amico di Fran … beh, per questa volta faremo un eccezione!- il tono della ragazza sembrava molto ironico e acido allo stesso tempo, ma il suo bel sorriso copriva bene la cosa.

-Fran?!?  … Questa mi mancava! – Jet fece finta di non far caso al tono di Akemi e distolse l’attenzione da ciò, sdrammatizzando sul soprannome che aveva dato a alla sua amica.

Mentre procedevano verso il centro a piedi, Jet osservò le due ragazze, chiedendosi che cosa le potesse accomunare … il giorno e la notte sarebbero stati più simili di loro due: una bionda, l’altra mora, una dal fisico morbido e sinuoso, l’altra esile e sensuale, una dolce e innocente e l’altra sexy e sveglia … Il ragazzo osservò anche il modo di fare: Françoise era più timida e riservata, Akemi invece più spontanea e vivace, lo si poteva intuire anche solo dal fatto che, la seconda stringeva per la mano la prima con normalità , mentre quest’ultima era quasi intimorita e imbarazzata.

-Mah!- a Jet sfuggì di bocca la sua espressione di dubbio sulle due.
Le ragazze si girarono, insieme, verso di lui e lo guardarono interdette …
-Che c’è che non ti torna bellone?- Akemi lo squadrò dall’alto al basso e senza aspettare una sua risposta si voltò con sguardo infastidito e sibilò – Uomini … non servono a niente! Esseri inutili … -
Sia Françoise che Jet sentirono benissimo la sua affermazione, rimanendo sbalorditi, ma facendo finta di niente e cercando di passare oltre quella infelice uscita della ragazza.

Capitolo 4

Riuscirono a pranzare, senza quasi nessuna frecciatina di Akemi nei confronti di Jet, il quale , da parte sua, fece finta di non sentirla, capendo benissimo che la sua presenza non era gradita alla ragazza. Non che fosse il più irresistibile uomo del pianeta, ma non si era mai trovato a fronteggiare una donna che lo disdegnasse così tanto , ma soprattutto che sembrasse disprezzarlo …

-Non per essere malpensante … ma la tua amica ha qualche problema con gli uomini? – Jet approfittò dell’assenza di Akemi, che era andata a prendere un gelato – Sai com’è: non mi era mai capitato di risultare così fastidioso ad una donna… peccato poi,  è anche una bella ragazza … ci avrei fatto un pensierino sopra, se solo non fosse così acida …! –
Françoise lo guardò, sospirando, un po’ rassegnata … sia per il comportamento dell’amica che dei discorsi del suo amico in merito , che sembrava guardare solo lei…


-Non saprei dirti … probabilmente, si deve essere lasciata da poco … e … ce l’ha con gli uomini … succede … - la ragazza si fermò a riflettere su questa ultima frase e ricordò quando Catherine si era lasciata da uno dei suoi ex-ragazzi : fu una tragedia, sembrava che finisse il mondo!

 

-Françoise!Non voglio più innamorarmi!Mai più!Odio tutti gli uomini!Non ho bisogno di loro! … - Catherine piangeva fra le braccia dell’amica, il suo pianto era inconsolabile e non sapeva più quante scatole di fazzoletti avesse finito …
-Su, calmati!Non è finito il mondo con lui!  … e poi non dire sciocchezze!Che vuol dire che odi tutti gli uomini?Mica ti hanno fatto male tutti!Gli uomini non sono tutti uguali e sicuramente, ci sarà un ragazzo che fa per te e che ti apprezzerà!- la ragazza cercò di asciugarle gli occhi e di scuoterla.
-Tu dici? … pensi che ci sia un ragazzo a cui piaccio così come sono? … come gli dice quel tipo a Bridget  Jones nel film?-
-Ma certo! Basta che poi non corri in mezzo alla neve con gli sleep leopardati come ha fatto lei!-
Le due si guardarono e si misero a ridere, come due bimbe!
-Hai ragione! Ci deve essere qualcuno là fuori che mi sta aspettando!E prima o poi lo incontrerò!- la ragazza tornò a sorridere con gli occhi ancora rossi per il pianto.
-Ora che ci penso: che ne dici se ci mangiamo una bella ciotola di gelato alla nocciola e ci sentiamo tutto il Cd delle Pussycat Dolls?- Françoise si alzò e si diresse verso il frigo da dove estrasse una bella confezione di gelato.-Ci ho ripensato: mangiamolo direttamente dalla confezione con due cucchiai!- la ragazza alzò i due cucchiai da minestra e le mostrò all’amica che scoppiò a ridere.
-Ok! Alla faccia della dieta! … e pure dei vicini che si dovranno sentire tutto il Cd delle PCD dall’inizio alla fine! Françoise, mi raccomando: “I don’t need a man” la voglio sentire a tutto volume!-
-Ora, non esagerare! O, i nostri vicini ci denunciano per rumori molesti e poi, chiamano i nostri genitori per farci rimproverare!-
Finalmente era tornato il buono umore sul viso dell’amica … almeno per il momento! Fino a quando una canzone, una cosa o una parola, le avrebbe ricordato il fatto e si sarebbe rattristita … ma, a quello ci avrebbero pensato in un secondo tempo: d’altronde la vita era fatta di alti e bassi, oggi si ride e domani … chissà … avrebbero visto! Avevano una vita davanti, per fare quei discorsi o ritrovarsi in situazioni simili…

 

Françoise si riscosse dai suoi pensieri e pensò che quei momenti, ora, erano così lontani … e quei piccoli dolori, quei problemi di cuore da condividere con la migliore amica, non sarebbero più tornati per lei … il suo sguardo si perse un attimo nel vuoto e una forte sensazione di freddo l’assalì.
-Tutto bene, Fran?-Akemi era di fronte a lei e la fissava preoccupata, lo sguardo dell’amica sembrava così triste e perso …
-Tu!- si girò verso Jet- Cosa hai fatto alla mia amica?- la ragazza sembrava sul piede di guerra …
-Calmati, ragazzina!Io non ho fatto proprio niente a Françoise … anche perché – la sua voce assunse un tono molto serio – io non potrei mai farle nulla di male … ci tengo troppo a lei … -
Lo sguardo di Akemi si gelò e rimase senza parole, mentre Françoise , anche lei stupita da quella affermazione e soprattutto da quel tono di voce così deciso, si voltò verso di lui , guardandolo stordita .
-Signorine … se a voi non dispiace , io farei un salto a comprare qualcosa. – il ragazzo interruppe quel silenzio che era sceso dopo la sua affermazione. – Françoise, torno a prenderti più tardi: ti chiamo quando ho fatto. Così lascio ,voi signorine, a fare discorsi da donna senza che io vi dia noia!- Jet fece un sorriso e se ne andò, salutando le due e lasciandole ancora senza parole al tavolo.

-Certo che, il tuo amico è un tipo proprio strano … - si voltò poi, verso l’amica che era ancora persa nei suoi pensieri . -Hey!Fran? Riprenditi!Mica sarai cascata a quella frase costruita? – Akemi la guardava, disapprovando la sua espressione. -Mica ti piacerà quel tipo?!- il tono della ragazza stava assumendo un tono di rimprovero e disapprovazione allo stesso tempo.
Françoise arrossì e balbettando rispose all’amica: -Io? … co-sa? Pia-ce-re Jet? … no! Ti va di scherzare? E’ solo un amico!- il suo volto diventò paonazzo e si portò le mani, inconsciamente, alle guance che sentiva calde e rosse.
-Lo spero! … Mica ti vorrai perdere dietro a un tipo così!-

 

-Françoise … ti devo parlare … però, promettimi di non giudicarmi … - Catherine era a sedere con le gambe incrociate di fronte a lei sul suo letto e fuori era già sceso la notte …
Catherine aveva necessità di parlare con l’amica, nonostante fosse tardi e l’indomani avrebbero avuto una giornata dura, non poteva rimandare la cosa … erano già alcuni giorni che cercava la forza di confessarsi con lei, ma non ci era riuscita ancora… almeno fino a quella sera, quando si era fatta forza ed era andata in camera dell’amica.
Le due abitavano insieme fino dall’inizio dell’accademia ed erano ormai passati alcuni anni …
-Dimmi … non mi fare preoccupare! Cosa è successo ?- Françoise guardava il volto dell’amica, cercando di intuire cosa la stesse rendendo così titubante nel parlarle!
-Ecco vedi … è che … non so da che parte cominciare … Sai, è successa una cosa l’altra sera … e, tu sei la mia migliore amica e voglio che tu lo sappia … voglio condividere con te questo momento!-
-Catherine! Vai dritta al punto!sto iniziando a spaventarmi!-
-… ecco … è successo!-
Françoise guardò l’amica e cercò di capire cosa volesse dire con quelle parole enigmatiche … che cosa intendeva per “è successo”?
-Che vuoi dire?...Mi stai facendo diventare nervosa!Parla!-
-E’ successo … sono stata con lui … - lo sguardo di Catherine si abbassò timidamente, non riuscendo a sostenere i suoi occhi, che si erano come ghiacciati …
- … tu … e lui … siete … cioè … avete fatto l’amo … - la voce le si strozzò in gola. Non riusciva a parlare e neanche a deglutire. Quella notizia l’aveva colpita come uno schiaffo in pieno volto … avrebbe voluto dire qualcosa, ma la sua testa si rifiutava di pensare, sembrava in standby.
Prese fiato, un lungo sospiro, e poi : -Oh, Catherine … è così … quasi non ci credo … mi sembra ieri che eravamo bambine e ci allenavamo insieme … e ora tu mi dici … che … sei diventata donna … -
-Sei arrabbiata con me? … non mi stimi più? … pensi male di me?- Catherine parlò a raffica, riuscendo a tirare fuori le sue preoccupazioni e Françoise, intuendo i suoi timori, la rassicurò.
-Ma che stai dicendo? Ma come potrei essere arrabbiata con te? Per quale motivo dovrei esserlo?E poi, perché non dovrei più stimarti o pensare male di te? … questa è la vita: sono le nostre esperienze, è uguale per tutte! Non siamo più delle bambine: fra poco compieremo 18 anni!- La ragazza prese tra le braccia l’amica per rassicurarla e la strinse a sé.
Che strana sensazione che ebbe:non aveva mai sentito così Catherine … così vicina, ma anche così lontana allo stesso tempo … le sembrava che avesse perso qualcosa, ma non capiva perché e cosa … si sentiva spaventata ed emozionata … una serie di emozioni e sensazioni contrastanti la travolsero, ma non era importante … ciò che contava di più era lei, la sua amica del cuore, che aveva affrontato un momento così importante e l’aveva voluto dividere con lei.
Le due ragazze si distesero sul letto, una vicina all’altra, con le due teste che si toccavano e gli occhi rivolti verso il soffitto.
-Posso dormire qui con te stanotte?-
-Sì, se vuoi!-
Catherine si avvicinò ancora di più a lei, poteva sentire il calore del corpo dell’amica: -E’ stato così … me lo ero immaginata in un altro modo, anche se … sapevo che non poteva essere rose e fiori … mi ha fatto molto male … ed ho perfino pianto per il dolore … - Françoise l’ascoltava in silenzio, senza dire una parola … anche se avesse voluto dirle qualcosa, non sapeva cosa avrebbe potuto dirle .
-Non so bene come sia andata … nel senso che … abbiamo iniziato a baciarci e poi, non so davvero come, siamo finiti distesi sul divano senza vestiti … e poi , credo follia e incoscienza, quando mi ha chiesto se volevo farlo veramente, gli ho detto di sì … ricordo un dolore fortissimo, le lacrime che mi rigavano il viso … e poi … l’ho sentito muoversi dentro di me … ed era così doloroso all’inizio … poi, è diventato così piacevole e ho perso ogni contatto con la realtà … - era riuscita , finalmente, a confessare il segreto all’amica … si sentiva più leggera e rincuorata dal fatto che non l’avesse giudicata male.
-Françoise?-
-Dimmi?-guardava il soffitto, la testa le girava per le cosa che le aveva appena raccontato Catherine, forse non era preparata a sentire quelle cose …
-Tu me lo racconterai … quando accadrà?-
La ragazza rimase un attimo in silenzio: - Certo … sei la mia migliore amica! Come potrei non dirtelo?!- cercò di tenere la voce ferma, ma sentiva che le tremava e il cuore le batteva forte.
La sola idea che un giorno sarebbe successo anche a lei la intimoriva un po’ e ancora di più, la imbarazzava: pensarsi fra le braccia di un uomo e tutto il resto la spaventava un po’ … Era sempre stata un tipo con i piedi per terra e forse, anche troppo matura per la sua età, ma parlare di certe cose la metteva un po’ a disagio ,  si rendeva conto che fosse normale scambiarsi certe confidenze con le amiche, soprattutto con la migliore amica, però …
-Françoise? A che stai pensando? … -
-A … niente di particolare … solo che, siamo cresciute e non mi ero resa conto fino a che punto … -
-Beh, è normale … prima o poi, succede di innamorarsi e … -
-Hai ragione … è solo che, quel momento mi sembrava ancora così lontano … ma probabilmente ero così presa dalla danza, che … ho tralasciato il resto … -
-Hai mai pensato a che volto avrà il tuo primo amore? … io tante volte … e spesso non era il principe delle favole!!!- Catherine si mise a ridere e aiutata dal buio  della camera , non arrossì a quell’affermazione così sincera.
Françoise invece arrossì e nascose il volto sotto le coperte, riflettendo sulla frase dell’amica. Si era mai immaginata quel volto?Il volto dell’uomo di cui si sarebbe innamorata e con cui si sarebbe lasciata andare? … forse, in qualche remoto angolo del suo cuore o della sua testa di ragazzina, che sperava un giorno di trovare l’amore vero, l’aveva timidamente pensato …
-Forse … non saprei … non ne abbiamo mai parlato … -
-Vuoi dire che non ci hai mai pensato? … Françoise , tu sei troppo presa dalla danza! Forse anche per questo sei la più brava tra noi tutte del corso … però, ogni tanto dovresti ricordarti che hai una vita fuori dalla sala da ballo … anche i tuoi genitori e tuo fratello si lamentano di non vederti mai …!-
Aveva fatto una vita di sacrifici fin da bambina, per inseguire il suo sogno: da quando aveva quattro anni e aveva visto “Scarpette rosse” non era più riuscita a smettere di ballare, un po’ come la protagonista dell’opera e ora … forse, si era veramente persa qualcosa e non se ne era mai accorta … si era mai innamorata? … per davvero e non parlava di una banale cotta da adolescente … qualche preferenza l’aveva avuta, sia alle medie che alle superiori, ma non era stata certo innamorata.
Anche di corteggiatori ne aveva avuti però, nessuno che vedesse veramente preso da lei e dalla sua anima , ma solo dal suo lato esteriore: alla fine i ragazzi con cui era uscita avevano sempre altre mire, che a lei non interessavano … forse anche per quello non aveva mai pensato a certe cose. Voleva innamorarsi veramente e voleva vedere negli occhi dell’altra persona la stessa cosa …
-Françoise? … stai dormendo? … scusami, non ti volevo offendere … è solo che vorrei vederti felice, non solo quando balli, ma anche quando sei al di fuori dalla sala da ballo … -
-Ho capito quello che volevi dire … stavo solo riflettendoci sopra … hai ragione: dovrei pensare anche alla mia vita privata … forse, un giorno … incontrerò l’uomo giusto per me … e quando lo guarderò negli occhi, per la prima volta, capirò che è lui … sarà subito magia tra noi … e … -

 

Francoise si riscosse da quei lontani ricordi e ripensò al loro primo incontro … non era stato certo il classico incontro: si trovavano su una spiaggia, avevano preso da poco coscienza di cosa era successo … della loro trasformazione in cyborg, della loro vita che era cambiata e del loro corpo che non era più il loro … eppure in tutta quella sofferenza i suoi occhi si incrociarono con quelli di Joe e tutto fu diverso … I suoi occhi, il suo sguardo … non era sicura, ma forse era stato amore a prima vista … sì, amore … e per tanto tempo non se ne era accorta! Ma come avrebbe potuto? In fondo, era la prima volta che si innamorava veramente …
C’era sintonia tra loro e la loro amicizia era diventata sempre più forte : era una tra i pochi che riusciva a stargli accanto, anche quando Joe era “assente”, disperso nei suoi pensieri … Aveva imparato a stargli accanto e ad aiutarlo, a non farci troppo caso ai suoi cambiamenti di umore , che alcune volte la facevano soffrire , ma a cui ormai si era abituata …
Ricordava ancora il momento in cui si accorse dei suoi sentimenti, in cui si rese conto che lo amava … fu tutt’altro che bello:fu una pugnalata al cuore di cui non aveva mai potuto parlare con nessuno , neanche con la sua amica, perché oramai lei era lontana …
-Françoise?!Ma che ti prende? Sembri caduta in catalessi!Forza!riprenditi e andiamo a fare shopping!- Akemi era di fronte a lei, la stava guardando con dolcezza e allegria e le stava tendendo la mano .
La guardò un attimo e poi afferrò la mano dell’amica sorridendole  e scusandosi per l’accaduto.


-Scusami, mi ero persa in dei pensieri stupidi …!Andiamo!-

 

Negli ultimi giorni era successo spesso : cadere in quei lontani ricordi e confrontare la sua vita attuale con quella che sognava da ragazzina … E’normale che realtà e sogno non coincidano, ma Françoise sentiva che per lei quella differenza era accentuata … forse perché, in un certo senso, aveva perso tutto , anche la possibilità di sognare ?
Mentre girava con Akemi per negozi i suoi pensieri volarono spesso ai tempi in cui lei e Catherine andavano a giro assieme e condividevano tutto … anche la loro passione per la danza. Il cuore le si strinse, sentiva che era diventato piccolo piccolo … e quasi le doleva , ma cercò di far finta di nulla e di assecondare l’amica nei suoi acquisti.
-Era da tanto che non facevo tanto shopping!Che meraviglia!Rimette proprio al mondo gratificarsi con gli acquisti nei momenti no!!!- Akemi si mise a ridere e Françoise la guardò contenta: c’era un qualcosa di vera felicità nel suo sguardo in quel momento …
- Come mai momento no? … a cosa ti riferisci?- seguì un attimo di silenzio
-Beh … visto l’episodio dell’altro giorno … puoi capire che sia un momento no per me … -
-Capisco … ma come mai quelle ragazze ti hanno aggredito? … -
-Suppongo invidia … comunque ora non voglio pensarci!Anzi lo voglio proprio dimenticare!- si girò verso l’amica e sorridendole continuò – Sei contenta degli acquisti fatti? A me piace moltissimo tutte le cose che ti sei comprata!Hai un fisico morbido e ben fatto e con quelle gambe che ti ritrovi, le scarpe che ti sei presa e con la mini che hai comprato, sarai da urlo!!!!!Si gireranno tutti a guardarti! Non sai quanto ti invidio! Vorrei essere come te!-
Françoise rimase stupita da quell’ultima affermazione .
-Vorresti essere come me?Perché?-
-Come perché? Ma ti guardi mai allo specchio?! Hai un corpo fantastico, le donne farebbero carte false per averlo e gli uomini … beh … loro farebbero carte false per avere il tuo corpo in un altro senso … -  Akemi disse le ultime parole con un certo fastidio, continuando nel suo pensiero e discostandosi dal discorso originale . – Gli occhi degli uomini sono sempre così … perversi e insistenti … io non li sopporto … mi danno il voltastomaco … quando ti guardano non vanno oltre l’apparenza … si soffermano solo su certe cose e subito nella loro testa pensano a cose perverse e volgari che hanno per soggetto te … Sono tutti uguali! Li odio … -
-Non è vero che sono tutti uguali … ti sbagli … ci sono uomini che ti rispettano e ti stanno accanto senza avere un secondo fine … -
- A chi ti riferisci? … per caso al tuo amico? … se parli di lui, mi spiace deluderti , ma è uguale a tutti … era impossibile non notare il modo in cui mi guardava … - Akemi era visibilmente arrabbiata e infastidita. – E comunque … tu pensi veramente che a lui non sia mai passato per la testa di provarci con te? … Ormai ho imparato a capire gli uomini e ti posso dire che non pensa che tu sia solo un’amica ,  ma soprattutto una donna  … -
- Aspetta un attimo!Ti stai sbagliando! Lui non è così!E neanche gli altri miei amici!Per loro sono come una sorella! Non mi farebbero mai del male!E … non mi vedono come dici tu: solo un corpo di cui potrebbero approfittarsi!-
Akemi la guardò negli occhi con amarezza, dal canto suo Françoise era sicura di quello che diceva.
-Sei un’ingenua … pensi veramente che lui, o gli altri amici di cui parli, non abbiano mai fatto dei pensieri peccaminosi su di te? … mi spiace dirtelo, ma è nella natura dell’uomo … Probabilmente se parli così … è perché … tu non sei mai stata con un uomo … i principi azzurri non esistono … sono tutti lupi cattivi .-
Françoise trasalì a quell’affermazione … non era vero, si rifiutava di credere a quello che diceva Akemi: lei era arrabbiata con il genere maschile e non riusciva ad essere obbiettiva, non poteva certo ascoltarla e dare peso a quei stupidi discorsi! I suoi amici le volevano bene e la vedevano come una sorella, non avrebbero mai potuto fare dei pensieri del genere su di lei …
-Akemi … perché parli così? … che ti è successo? … chi ti ha fatto così tanto male?-
Questa volta fu lei a guardare negli occhi di Akemi con tristezza.
La ragazza abbassò lo sguardo e i suoi occhi scuri si persero nel vuoto, senza rispondere all’amica.
-Akemi … puoi fidarti di me … anche io ho sofferto molto in passato per via … di alcuni uomini … ma non per questo odio tutti … - prese fiato , una fitta al cuore le fermò il respiro ripensando a quel giorno di quasi cinque anni prima - … mi rapirono con l’inganno di fronte a casa mia … davanti a mio fratello … e mi portarono via … mi fecero molto male … ma , anche se ti può sembrare assurdo non sono riuscita ad odiare il mondo che mi circondava … anche perché, proprio in quell’occasione incontrai delle bravissime persone, che avevano subito quello che avevo subito io … e grazie a loro ho cominciato a vedere il mondo in modo diverso, sempre con occhi positivi anche di fronte alle avversità … -
-Tu non puoi capire … tu non sai cosa significa essere diversi in un mondo in cui ciò che è diverso viene visto come una cosa mostruosa … uno scherzo della natura … uno sbaglio !-
-Invece ti sbagli … lo capisco bene … credimi … io so bene cosa significa essere diverso … perché io … - la sua voce esitò , avrebbe voluto dirle la verità , ma …
-Françoise!- la voce perentoria di Jet interruppe quel discorso, facendo trasalire le ragazze, mentre i suoi occhi si fissarono in quelli cerulei della ragazza, ammonendola per quello che stava per dire. Scese un silenzio di piombo tra i due e Françoise non riuscì a far altro che abbassare lo sguardo in senso di remissione.
-E’ ora di tornare a casa. - Jet non ammetteva replica e soprattutto voleva impedire all’amica di fare una tale imprudenza e che, quindi, il loro segreto venisse scoperto da quella ragazza insolente.

 

Tempo dopo in auto …
-Ma che ti è preso? Sei impazzita? Volevi svelare il nostro segreto ad una perfetta sconosciuta? … per non parlare del terribile carattere che ha quella ragazza … - Jet era nervoso e visibilmente irritato – Sei sempre stata quella con la testa sulle spalle, quella che non parla senza pensare … ed ora? … vuoi emulare il nostro caro Joe, che parla senza usare la testa?!-
Françoise teneva la testa bassa, i capelli le ricadevano lungo il viso , coprendoglielo quasi completamente  e non proferiva parola.


-Vuoi parlare?!Ma che ti prende? … fai così da giorni … non hai reagito neanche quando Joe ti ha trattato male … - la guardò un attimo, nel buio e nel silenzio dell’auto, non si era accorto che le lacrime le stavano rigando visibilmente il suo dolce viso , ma quando se ne accorse non disse più nulla fino alla base …

 

-Asciugati gli occhi … non è il caso che ti faccia vedere così anche dagli altri … salvo che, tu non voglia spiegare i motivi del tuo pianto … magari iniziando dall’ultimo rospo che hai dovuto ingoiare quando Joe ti ha trattata in quel modo … - le sue parole erano dure, ma non volevano ferire … solo riscuoterla da quello stato di torpore in cui si trovava …
Si asciugò gli occhi velocemente e scese dall’auto senza dire una parola, dirigendosi in silenzio in camera sua.
Si chiuse la porta alle spalle, dando una mandata di chiave … non capiva neanche lei perché l’avesse fatto … forse voleva solo chiudere il mondo fuori … o forse … Françoise scosse la testa, allontanando quei brutti pensieri dalla sua testa e,  togliendosi i vestiti di dosso, si buttò sotto la doccia.
L’acqua scorreva morbida lungo il suo volto e il suo corpo : sarebbe rimasta così per ore , quel calore così vellutato dell’acqua corrente la faceva sentire bene … le dava la debole impressione che questa portasse via quelle brutte sensazioni, i brutti pensieri e il male che sentiva … Rimase così per tanto tempo, neanche lei seppe per quanto, ma quando uscì, erano ormai tutti a letto e la notte era diventata profonda.

… si avvicinò allo specchio e al riflesso della luna si guardò … lasciò cadere l’asciugamano che la copriva … il suo corpo … era come se lo guardasse per la prima volta … allungò una mano verso il suo riflesso, come ad accarezzarsi … provava una strana sensazione di piacere e ciò che vedeva le piaceva … sì, per la prima volta si stava guardando in un modo diverso … si guardava come una ragazza e non come … un mostro … si sfiorò il seno con le dita … la pelle era morbida e vellutata … scese lungo il fianco e poi sulla pancia … si accarezzò i fianchi e le guance si imporporarono quando si soffermò con lo sguardo sul suo ventre … istintivamente distolse lo sguardo e poi si strinse fra le braccia, come in un abbraccio … si chiese cosa vedessero gli altri di lei … cosa vedesse lui …  se vedessero l’amica o se veramente vedessero il suo lato più nascosto … cadde sulle ginocchia e scoppiò a piangere … voleva essere come le altre ragazze … voleva essere donna come Akemi … voleva che il suo corpo amasse e fosse amato alla follia … senza pudore o vergogna … aveva bisogno di sentire quel calore che le riempiva l’anima e perdersi in esso …

Capitolo 5

Era ormai tardo pomeriggio quando uscì dalla sua camera, non mangiava dal giorno precedente, ma continuava a non avere fame, era come se qualcosa le impedisse di mandare giù qualsiasi cosa.
La base sembrava tranquilla, forse addirittura vuota … non riusciva a percepire suoni vicini . Si guardò attorno: oggi le sembrava che quei posti, così famigliari, fossero così lontani da lei , così privi di emozioni, senza colore e senza melodia … Si sentiva estremamente stanca … non fisicamente, ma di testa … la sentiva pesante e dolorante e tutto ciò, la infastidiva.
Decise di cercare qualcuno degli altri e di chiedere un passaggio per andare in città , voleva andare a fare un giro con Akemi, magari avrebbe scoperto qualcosa di più sul suo malessere, visto che ieri erano state interrotte bruscamente da Jet e non era riuscita a scoprire nulla … e poi magari avrebbe fatto chiarezza anche su quelle strane sensazioni di disagio che le percorrevano l’anima e il corpo …

-Buongiorno … -  Françoise si voltò verso il punto da cui proveniva la voce.

-Jet … -

-Sì, purtroppo io … Comunque come stai?-

-Meglio grazie … -

Jet si girò verso i fornelli, prese la caffettiera e versò del caffè in una tazza, porgendola poi alla ragazza.
-Tieni … bevi, l’ho fatto da poco … - il ragazzo era molto serio , ma tranquillo allo stesso tempo.

Rimasero in silenzio per un po’.
-Dovresti mangiare qualcosa … è da ieri a pranzo che non metti niente nello stomaco … non ti fa bene stare per così tanto tempo a digiuno … -

-Non ho molta fame … ma non ti preoccupare, ora, quando esco mi fermo a mangiare qualcosa … -

-Esci? … e dove andresti?-

-Sì, volevo andare a trovare Akemi … non è stato proprio bello il modo in cui l’abbiamo lasciata … -

-Akemi? Ancora quella ragazza? … tu non cambi proprio mai? Ti leghi sempre alle cause perse … Evidentemente c’è un lato di te che è masochista, visto che ti diverti tanto a farti del male da sola … - Françoise alzò gli occhi verso di lui e con decisione rispose a quella frase così ingiusta e ipocrita.

-Chi sta male, ha il diritto di essere aiutato e di non essere abbandonato! … tu mi chiedi sempre di farlo, ma io non riesco a voltarmi dall’altra parte … ma in fondo … neanche tu riusciresti a farlo!- si alzò in piedi e se ne andò lasciandolo solo .

 

Quella situazione la stava stretta: era entrata in contrasto con Jet, Akemi ed in un certo senso anche con Joe … dall’ultima missione non era più riuscita a parlarci, lui la evitava costantemente, soprattutto dopo che lui e Jet si erano presi perché non l’aveva voluta in missione con lui. E poi … non riusciva ancora a togliersi dalla mente le parole di Joe nei confronti di tutti loro:”Voi non potete capire. Nessuno di voi può capirmi”. Quella frase l’aveva ferita, più di quanto l’averla respinta come compagna in missione … Jet aveva ragione, in fondo, non riusciva ad accettare quella frase e neanche il suo comportamento nei suoi confronti.
Sospirò profondamente per calmarsi e decise di prepararsi per uscire; avrebbe trovato il modo di andare da Akemi, soprattutto perché si voleva scusare , ma anche per parlarle …
Si fermò davanti al suo armadio, passando in rassegna i suoi abiti, ma non c’è ne era uno che le piacesse:erano tutti così spenti e noiosi … Una volta non si sarebbe mai comprata degli abiti del genere: quando era ragazzina adorava mettersi gonne corte, mini dress, leggings con maglie lunghe e tutto quello che la faceva sentire in sintonia con il suo carattere. Ma da allora era dovuta crescere rapidamente e vestirsi in modo consono per la sua nuova vita .-Una vita da monaca … - i suoi pensieri presero forma e si chiese perché avesse dovuto cambiare tutto di sé, anche il suo lato femminile . -Ma che domande stupide ti fai Françoise?!?! Sei una guerriera , non la stella dell’Operà di Paris!- Si guardò un attimo allo specchio e sbuffò. Poi lo sguardo le cadde sui pacchetti del giorno precedente … alla fine aveva fatto bene a farsi convincere da Akemi e a comprare quelle cose … aprì i pacchi e, per la prima volta dopo tanto tempo, si era sentita come una volta ...

 

Si guardò allo specchio ancora una volta, quel vestito le piaceva moltissimo , era decisamente delizioso! Era un mini dress smanicato con scollo tondo e rifinito con del pizzo arricciato, di cotone morbido di colore nocciola chiaro con una cintura marrone stretta in vita. Era decisamente corto per i suoi standard, ma le era piaciuto fin dal primo momento in cui l’aveva visto sul manichino: se c’era una cosa di cui andava fiera erano le sue gambe e tutto quello che le risaltava a lei piaceva, così che decise di accentuare l’effetto con un paio di sandali marroni con plateau e tacco 10 legati alla caviglia.


Era così diversa dal solito che stentava a riconoscersi, ma per una volta aveva voglia di sentirsi come una volta, come una ragazza normale a cui piace piacere e farsi guardare … in fin dei conti, che male c’era? Se per una volta era come le altre … come Akemi …

 

Uscì, accostando silenziosamente la porta, e pensando che ora avrebbe dovuto chiedere a qualcuno il piacere di accompagnarla in città …

 

-Jet?-

-Dimmi?- era assorto nella lettura del giornale e non aveva fatto caso a lei.

-Ti potrei chiedere un piacere?-
A quel punto Jet alzò lo sguardo dal giornale e si voltò verso di lei, rimanendo  a bocca aperta. Cercò di riprendersi velocemente, senza farsi notare troppo , sarebbe stato imbarazzante se si fosse accorta che lui la guardava con quegli occhi …

-Dove vuoi andare? … da come sei vestita sembra che tu abbia un appuntamento … -
Françoise arrossì imbarazzata e si sistemò una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio.

-Va beh … è uguale … son fatti tuoi … Ok, prendo le chiavi e ti accompagno.-

Stranamente si sentiva a disagio, non era la prima volta che l’ accompagnava in auto da qualche parte, ma quel giorno non riusciva a toglierle gli occhi di dosso … quel vestito le stava d’incanto, metteva in risalto tutte le sue forme morbide e in più, le sue gambe lo facevano impazzire … Per un momento gli passò per la testa un pensiero molto hot: si chiese come sarebbe stato, accarezzare la pelle morbida delle sue gambe e risalirne la loro linea fino all’orlo della  gonna … e poi ancora oltre, fino a farla gemere di piacere …
Respinse immediatamente quel pensiero, ammettendo a sé stesso che aveva fatto fatica a ricacciarlo indietro e a far finta di nulla …
Per tutto il tragitto nessuno dei due disse una parola, ma involontariamente i suoi occhi caddero nuovamente sulle sue morbide gambe , chiedendosi, questa volta, come quel idiota di Joe riuscisse a resistere a tanto!


Era proprio vero: chi ha denti non ha pane e chi ha pane non ha denti!

 

Arrivarono finalmente in città:-Dove ti devo portare precisamente?-

-Da nessuna parte in particolare, puoi lasciarmi dove vuoi … Poi prendo la metropolitana per spostarmi … -

-Ma non dire sciocchezze! Sono arrivato fino a qui, non ti lascio qua per fare un metro meno!-

Françoise sorrise e accennò un grazie con la testa. - Andiamo a Minato allora … -

-Minato?Che ci vai a fare?! Non è certo il luogo più romantico per un appuntamento!- Jet la prese in giro.

-Dai, smettila!Non ho un appuntamento … ci abita solo una persona che voglio andare a trovare … -

-Fammi indovinare … Akemi?- la sua voce divenne improvvisamente seria.

-Sì … volevo scusarmi con lei  per ieri … -

-Scusarti?Per cosa? … era lei quella acida e scostante!-

-Jet! Sai bene che mi riferisco al fatto che ce ne siamo andati via senza darle una spiegazione … -

-E quindi? .. stavi per fare una sciocchezza,dovevo impedirtelo!-

Françoise fece un respiro profondo e cercò di stare tranquilla, in certi momenti Jet sembrava essere veramente ottuso …
-Puoi essere per un momento serio e meno buffone?-

- … tu mi vuoi far arrabbiare bagel girl?-

-“bagel girl”? Come scusa? … - si girò verso di lui con occhi interrogativi.
Jet la guardò e si mise a ridere, la sua faccia rasentava il perplesso e lo sconvolto allo stesso tempo.

-Ti dovrei fare una foto, per vedere la tua faccia!- scoppiò a ridere.

-Buffone!- scosse la testa contraddetta dal comportamento di Jet.

-Dai … non ti offendere! E’ un complimento!-

-Posso immaginare che bel tipo di complimento!-

-Pensi male!E’ veramente un bel complimento!-

-Da che punto di vista?Il tuo?-

-Permalosa … per farmi perdonare ti porterò a prendere un caffè prima di accompagnarti da quella stre … volevo dire: dalla tua amica!-

-Non importa, grazie!E comunque non è una strega!E’ una brava ragazza!E poi, tu cosa ne sai di lei?-

-Molto di più di quanto ne sappia tu … - la voce di Jet si fece seria e il volto di Françoise si ghiacciò .

-Che vuoi dire? … -

-Le verità rivelate non servono a nessuno! … lo capirai da sola … spero solo in un modo non molto brusco … -


Lei lo guardò , chiedendosi di cosa stesse parlando e a cosa si stesse riferendo …

 

Si fermarono in un bar noto della zona, a prendere un caffè su uno dei tavolini che davano sulla strada:era una bella giornata calda e serena, chiudersi tra quattro mura sarebbe stato solo un peccato.

-Che vuol dire “bagel girl”?-

-Non sai cosa vuol dire veramente? … - Jet aggrottò la fronte e gli scappò una risatina.

La ragazza sospirò, alzando bandiera bianca sulla cosa.
-Bagel girl significa  alla lettera baby face e glamorous figure. Quindi non è certo un insulto … - accennò con sorriso malizioso alla ragazza.
Françoise arrossì nuovamente, chiedendosi come Jet riuscisse negli ultimi giorni  a metterla sempre a disagio !
Jet si accorse di una piccola sbavatura del lipstick all’angolo della bocca della ragazza e senza pensarci si protese verso di lei e con il pollice glielo tolse , accarezzandole senza volere le labbra …
Françoise si paralizzò sul posto e il suo sguardo si ghiacciò in un punto oltre a lui. Il ragazzo intuì che alle sue spalle ci doveva essere qualcuno e che, questo, aveva interpretato male il gesto! Si stava già pregustando l’idea del volto di Akemi che li fissava in male modo, quando invece voltandosi si trovò di fronte …

-Toh, guarda chi si vede dopo giorni! … Pensavo che te ne fossi andato chissà dove e invece …!- Jet guardò negli occhi Joe con aria di sfida e con gesto disinvolto e sfacciato, si portò il pollice incriminato dallo sguardo dell’amico alla bocca, passandoselo sulle labbra come a gustarsene il sapore …
-Zucchero e cannella? … buono … mi è sempre piaciuto questo mix, soprattutto sulle labbra di una ragazza … -  Françoise diventò paonazza, ghiacciandosi sul posto.

-Non volevo disturbarvi … - Joe sembrava quasi arrabbiato.

-No, tranquillo … tu non disturbi mai … sei sempre il benvenuto!Soprattutto quando te la defili e dopo giorni ti si rivede nei posti più impensati … - il tono delle voci dei due si stava facendo pesantemente tagliente.

-Ragazzi … per favore … calmatevi … - sussurrò a voce bassa ai due, sperando che si calmassero, ma incuranti della sua richiesta continuarono a guardarsi ancora, gli occhi negli occhi, con sguardo poco amichevole.

-Perché non ti accomodi con noi a prendere un caffè?- Jet fece il primo passo, ma non sembrava che volesse essere una tregua.
Joe esitò un attimo, non tanto per accettare la proposta,  quanto per decidersi dove mettersi a sedere …  Jet lo notò e con fare brusco attirò verso di sé la sedia su cui era seduta l’amica, avvicinandola alla sua e facendo spazio ad un’altra sedia, più lontana da loro, per l’amico …
Si guardavano senza togliersi lo sguardo l’uno dall’altro , come a studiare le loro reciproche mosse .
Françoise non riusciva quasi a respirare , la situazione le sembrava assurda e non capiva perché quei due dovessero mettere in mezzo proprio lei!
Cercò di pensare a qualcosa da dire per smorzare i toni, ma guardando il volto dei due non riuscì ad aprire bocca. Tra sé e sé pensò che li avrebbe voluti strozzare entrambi, per la situazione in cui l’avevano cacciata: era finita tra due fuochi e come si sarebbe mossa si sarebbe bruciata …

-Il tuo pellegrinaggio per fartela passare è finito? O ancora no? Comunque fai pure con calma … tanto, noi non abbiamo mai bisogno della tua presenza!- la voce era piena di ironia e provocazione.
-Jet … per favore smettila … non litigate … basta! Siete grandi amici … fate pace!- la ragazza era stanca di vederli scontrare da giorni, ogni pretesto era buono per attaccare briga  e poi, lei non voleva essere l’ennesima scusa per quei due di arrivare alle mani .
Jet sembrò abbassare un attimo la guardia e calmarsi, ma cadde il silenzio e il mondo sembrò fermarsi intorno a loro.
Françoise guardò un attimo i volti duri e scuri dei due e controvoglia prese una decisione …

Capitolo 6

-Scusate, ma ho un impegno … non posso rimanere ancora con voi. Ci sentiamo più tardi … - Senza dire altro si alzò e se ne andò via, lasciandoli soli e sperando che si chiarissero una volta per tutte, senza distruggere il locale …!

Il suo gesto, le era sembrato per certi versi, egoistico e vigliacco, ma quei due si dovevano confrontare una volta per tutte ed era meglio se questo accadeva presto ed in pubblico, così, forse, avrebbero evitato di prendersi a botte … o almeno era quello che si augurava mentre si dirigeva di passo svelto verso casa di Akemi.

 

-Che stavi facendo? … -

-Che intendi?- Jet rispose in modo indifferente, sorseggiando il caffè.

-Hai capito bene a cosa mi sto riferendo? … -

-Sei diventato improvvisamente geloso?-

Joe era visibilmente teso e il suo sguardo non nascondeva fastidio e nervosismo.

-Ti vorrei ricordare che non è di tua proprietà … e poi, sei tu quello che guarda sempre altrove … non io. -

-Che vorresti dire?-

-Quello che ho detto. -

Joe rimase in silenzio un attimo, come a soppesare le sue parole: - Non ti avvicinare mai più a lei in quel modo. -

Jet alzò lo sguardo verso l’amico, alzando il sopraciglio in senso di disapprovazione.

-Altrimenti?...dico:altrimenti che mi fai?-

- Stalle lontano  e basta … non la devi far soffrire.-

-Sei il solito!Smettila di fare il paladino senza macchia, perché qui, l’unico che la fa soffrire, sei tu !-
Quella frase era un vero e proprio schiaffo morale: la sua coscienza riconobbe che quella frase era vera fino al midollo e non riuscì a controbattere.

-Se smettessi … ogni tanto, di essere così cieco e di guardarti intorno, prima di ferire le persone , potrebbe essere una cosa buona per tutti … - prese fiato e continuò il suo pensiero -Smettila di essere così egocentrico: non stai male solo tu in questo mondo … e in questa situazione! Falla finita di fare la vittima! Anche io, come te, sono cresciuto per strada e senza genitori, ne ho viste di cose che mi hanno fatto stare male. E ti assicuro che alcune di esse me le sarei volentieri risparmiate … Tu non pensi mai, che noi siamo come te … anzi mi correggo … io sono come te! C’è chi invece, è stata strappata dalla sua vita felice, dai suoi genitori e da suo fratello, dalla sua passione più grande e non ha mai battuto ciglio, non si è mai lamentata di essersi trovata in una massa di ex delinquenti come noi e non si è mai pianta addosso … Se solo riuscissi a vedere quanta forza ha dentro di sé quella ragazza così fragile , da affrontare ogni giorno la sua vita con un sorriso … se solo imparassi da lei e smettessi di ferirla facendo finta di non vedere … -  Le parole di Jet erano così profonde e dure che Joe sentì il vuoto sotto i piedi e fece fatica ad ascoltare le ultime frasi dell’amico …

-Se tu non sei in grado di apprezzare tanta dolcezza, innocenza, bellezza e forza … sì  onesto con te stesso e rinuncia a lei! Non la illudere più con i tuoi gesti da principe azzurro che la protegge e la salva, ma che poi la lascia sola nella sua sofferenza. –

-Ti sbagli … io … - Joe avrebbe voluto contestare quelle parole, ma non ci riusciva .

-Purtroppo non mi sbaglio … Mettiti da parte e lasciala a qualcuno che la merita .-

Improvvisamente, quelle ultime parole lo riscossero:- Io forse non la merito … ma non la lascerò mai a nessun altro, neanche a te. - quelle parole gli erano uscite di bocca con violenza e forza, inconsciamente , senza riguardo e lui stesso si stupì di ciò.
Si sentiva un egoista, un maledetto egoista, ma era la verità … tra lui e Françoise c’era sempre stato un filo nascosto, che li aveva sempre legati, fin dal primo giorno che si erano visti … se lui era lì, era solo per lei, perché aveva seguito la sua voce … quel giorno, su quella spiaggia, quando lei gli sorrise e gli disse:”009 che cosa hai deciso?Vieni con noi, vero? … Per favore, non farti ingannare dall’organizzazione, 009!Anche tu sei stato vittima di una sopraffazione. Coraggio, cosa aspetti!Vieni assieme a noi! … Joe … Joe …”. Quelle parole avevano fatto parte di lui da quel momento in poi, erano come impresse nella sua mente, erano state il motivo della sua decisione ad andare con loro e a non mettersi dalla parte dei nemici … In quelle parole, in quella voce e in quello sguardo aveva sentito un calore così forte e dolce allo stesso tempo, che non aveva mai provato nella sua vita in nessun altra occasione … quel legame, che si instaurò da quel giorno, fu indelebile e infrangibile.
-Se questo è quello che vuoi e ne sei convinto … agisci di conseguenza d’ora in poi … o ti giuro, che al primo sbaglio che commetti , te la porto via senza alcuna esitazione.- La voce di Jet era inflessibile e anche il suo sguardo era deciso, avrebbe sicuramente fatto quello che diceva: gliela avrebbe portata via senza remore e senza pietà, al di là della loro amicizia.

Capitolo 7

Françoise era finalmente riuscita ad arrivare nel quartiere dove abitava Akemi, ma non ricordava l’indirizzo preciso e girovagava tra le case, con la speranza di vedere scritto il suo cognome sull’indirizzo.
-Françoise?- Akemi era in piedi sulle scale di una villetta piena di fiori e molto elegante.
-Akemi!Finalmente ti ho trovato!- la ragazza sorrise all’amica, felice di essere riuscita a trovarla.
Le due ragazze entrarono in casa e si accomodarono in salotto.
Françoise si guardò attorno, la casa era grande e ben arredata, con gusto e oggetti eleganti , ma molto calda e piena di fiori anche all’interno.

-Come mai sei venuta a cercarmi?-

-Volevo scusarmi per ieri … il nostro comportamento è stato molto maleducato nei tuoi confronti e … -fu interrotta dall’amica che le disse di non scusarsi, che non era importante quello che era successo ieri , ma che era molto felice che fosse venuta a cercarla.

-Nessuno mai, aveva avuto un gesto così gentile nei miei confronti … Grazie Françoise … mi hai dimostrato che non tutto il mondo è insensibile ai rinnegati … -

-Akemi …? Perché parli così? Rinnegati? Cosa stai dicendo?-

Proprio in quel momento entrò in salotto una donna molto bella, che aveva gli stessi lineamenti di Akemi, ma che mostrava almeno il doppio dell’età.

- Akemi?E’ venuta a trovarti un’amica e non la presenti alla mamma? Questa è maleducazione, figlia mia!-
La donna si diresse verso la ragazza e con dolcezza si protese verso di lei, accarezzandole il viso con la mano. - Che bel viso che hai, bambina mia!Come ti chiami?- la fissava negli occhi con una certa dolcezza e con la stessa curiosità con cui Akemi la fissò la prima volta che si incontrarono.

-Piacere signora … il mio nome è Françoise Arnoul.- la donna le sorrise dolcemente.

-Piacere! Io sono Manami , la mamma di Akemi! Sai, sei veramente una bellissima e dolcissima ragazza! Sono felice che mia figlia ti abbia conosciuto!Nei giorni scorsi mi aveva parlato di te … e di quello che avevi fatto per lei … Grazie di cuore da parte mia … -

-Mamma, basta!La metterai a disagio e scapperà via!- la donna sospirò rassegnata davanti al comportamento della figlia e facendo finta di nulla si allontanò e uscì dalla stanza. – Perdonatemi … tolgo il disturbo … -

 

-Akemi … non c’era problema … tua mamma era solo molto gentile verso di me … -

-Mia mamma non è abituata ad avere mie amiche a casa … E’ un tipo invadente ed apprensivo … Ed è così esagerata in alcuni momenti !-

-Ma è normale!E’ tua mamma!-

 

Dicendo così, Françoise tornò indietro nel tempo con i suoi pensieri, ai ricordi di lei e di sua mamma:

-Mamma! Non esagerare! Esco solo con il gruppo di ballo a bere qualcosa al caffè in centro!-

-Ho capito tesoro!Ma … è pericoloso per due ragazze andare sole a giro la sera, senza accompagnatori!-

-Mamma, stai tranquilla!Io e Catherine prenderemo un taxi sia all’andata che al ritorno, che ci lascerà di fronte al locale!Non dovremo fare neanche un metro e saremo dentro!-
Anne intanto guardava la figlia prepararsi per la serata, era indubbiamente cresciuta, era una signorina nel vero senso della parola: il suo corpo stava prendendo le forme di una donna, i seni erano cresciuti, i fianchi si erano ammorbiditi e le gambe si erano affusolate.
Guardava la sua bambina, oramai cresciuta, e rimpianse i tempi in cui la teneva ancora sotto le sue ali di mamma chioccia!Sorrise tra sé e sé e poi il suo sguardo divenne serio.

-Tesoro?-

-Dimmi, mamma ..-

-Tu … O meglio, tempo fa, mamma, ti ha spiegato certe cose … ricordi? Quando sei diventata signorina … ti parlai delle cose che possono accadere tra uomini e donne ..-

-Mamma … - Françoise arrossì , diventando rossa come una bella mela matura.

-Ascoltami … è una cosa importante … molto importante – prese le mani della figlia tra le sue- … non fare mai le cose perché gli altri lo fanno o perché te le vogliono imporre! Non ascoltare le amiche che ti dicono che ormai lo hanno fatto tutte e non c’è niente di male … e non ascoltare quel tipo che ti piace e ti dice che se lo ami lo devi fare per dimostrargli il tuo amore! Ricordati che c’è un tempo per ogni cosa, e soprattutto ognuno ha i suoi tempi … Io mi fido di te … sei una ragazza con la testa sulle spalle! So che non ti farai incantare così facilmente da nessuno … ma io devo dirtelo … è il mio compito avvisarti sugli errori che ho fatto da ragazzina come te … Tu farai le tue scelte, come io ho fatto le mie … ma ricordati sempre, che se anche sbagliassi, tua mamma ti vorrà sempre bene e sarà l’unica a starti vicino in ogni momento della tua vita … - fece una pausa, guardando il volto della figlia stupito e confuso per quei discorsi, e le accarezzò la guancia come per rassicurarla.- Io non pretendo che tu venga a raccontarmi quando farai l’amore per la prima volta … Lo so: son cose imbarazzanti da dirmi! Ma , se per caso … avessi paura di aver fatto qualcosa di sbagliato , oppure se ti costringessero a fare qualcosa contro il tuo volere … per favore, vieni da me  e lo affronteremo insieme! … Non avere paura di me , ti prego!-
Françoise guardò sua mamma negli occhi e vide la sua preoccupazione, le si strinse il cuore, perché sapeva che per sua mamma era stato difficile parlarle così … Anne era un tipo molto timido e riservato, anche se apparentemente sembrava una donna molto forte e sicura di sé.
-Grazie mamma … ho capito cosa vuoi dirmi … ti prometto che se avrò bisogno di aiuto verrò da te … - Anne abbracciò la figlia e la strinse al petto.

-Su, ora finisci di prepararti!Catherine sarà già pronta, conoscendola!!!!-

 

Françoise ripercorse quei momenti e sentì mancarle terribilmente la mamma.

-Hai ragione Françoise … sono io che sono troppo tesa con lei … Ascolta:perché non rimani a cena da me stasera?A mia mamma farà sicuramente piacere! - Akemi la guardava con aria supplichevole e non riuscì a dirle di no.

-Ok … ma prima devo avvisare a casa … - all’improvviso si ricordò che aveva lasciato quei due da soli al bar, a discutere, e non aveva avuto più notizie di loro … si preoccupò e sperò che non fosse successo niente di irreparabile, che fossero ancora tutti interi e non avessero raso a terra l’intero locale …!

Uscì in terrazza per chiamare, ma mentre componeva il numero fu assalita dal timore che quei due fossero venuti alle mani … ed era tutta colpa sua: non avrebbe dovuto lasciarli soli ! Anche se in quel momento le era sembrata l’idea migliore, ora, le sembrava di aver commesso una follia …
Il telefonò cominciò a suonare e più passava il tempo senza una risposta, più il suo cuore accelerava i battiti … in quegli istanti le passarono per la mente i pensieri peggiori … poi finalmente …

-Dimmi pure bagel girl!Son qui che ti ascolto a tutte orecchie!-

-Jet? … tutto bene? Siete ancora vivi entrambi?- le sfuggì detto prima che potesse controllarsi: un attimo di silenzio e poi dall’altro capo del telefono sentì Jet scoppiare a ridere come un matto.

-Esagerata e sfiduciata nei nostri confronti! … e anche pentita, per averci lasciato così ai ferri corti senza premura!-
Effettivamente si era pentita di quello che aveva fatto, ma ora era sollevata a sentirlo parlare così … le cose, evidentemente, si erano sistemate e lei si era preoccupata come una sciocca! In fondo quei due sono grandi amici e non c’era motivo per cui non risolvessero le loro divergenze!

-Sono felice di sapere che avete risolto … finalmente tornerà la serenità alla base!- sorrise felice e contenta.

-Sì, ma ascolta … tu che hai intenzione di fare? Vuoi tornare a casa con noi o chiedi ospitalità alla tua amica per la notte? … se decidi di rimanere qui , io e Joe potremmo anche andare a bere qualcosa assieme … giusto per distendere gli animi … e poi, magari, tirare fino a mattina … -

-E’ un modo gentile per farmi capire che volete andarvene per i fatti vostri, senza che io vi infastidisca?- la ragazza si mise a ridere, facendo finta di fare il broncio.

-ok … mi hai scoperto! Ma tu sei comprensiva e non ti offendi se andiamo a consolidare la nostra amicizia al bar!-

-Va bene ! Però … promettetemi che non esagererete e … - fece per dirgli di non fare strage di cuori come al solito, ma si morse la lingua e si fermò.

-Tranquilla!Lo sai: in fondo, molto in fondo, siamo dei bravi ragazzi … e tranquilla, cercheremo di limitarci nel fare troppe conquiste!- scoppiò a ridere un’ultima volta e poi riagganciò, lasciandola senza parole: anche questa volta era riuscito a spiazzarla!

Capitolo 8

-Tutto a posto? Che cosa ti ha detto?...-

-Calmati!Non essere agitato solo perché ha preferito chiamare me …!- gli sorrise complice, leggendogli in faccia una certa preoccupazione.

-Smettila di fare lo spiritoso e dimmi cosa ti ha detto!-

-Ti agiti troppo … sei stato lontano per alcuni giorni e ti preoccupi subito che qualcuno possa sostituirti … - Jet continuava a deriderlo, voleva farlo rilassare, era fin troppo teso da dopo la loro chiaccherata. -Rilassati … è con un’amica … non con me … Se ci fossi stato io con lei, allora avresti avuto un buon motivo per preoccuparti!-

Joe lo squadrò  e lui si mise a ridere!

-Da dove viene tutta questa improvvisa preoccupazione che qualcuno possa mettere le mani sul suo bel corpicino? … Ti sei per caso accorto di come la guardano gli altri uomini e ti sei svegliato?!-

-Riesci ad essere serio per un istante?-

-Dico sul serio … eri furioso quando hai visto la mia mano che le sfiorava il suo bel visino … avresti dovuto vederti! Non sai quanto mi sono divertito a vederti così sofferente …! Era troppo divertente immaginare cosa ti fosse passato per la testa in quel momento … -

-Tornando alle cose serie , che ti ha detto …?-

-Sei noioso … andiamo a bere qualcosa, magari ti calmi e poi te lo racconto … -

 

Era una serata calda e serena e la gente, approfittandosi di quel tepore, si era riversata per le strade, che brulicavano di persone, e nei locali.
Jet e Joe giravano fra la folla, alla ricerca di un posto tranquillo dove sedersi e bere qualcosa e alla fine arrivarono ad un piccolo chiosco lungo strada, che sembrava tranquillo e non eccessivamente affollato .

-Non bevi?-

-Lo sai … a me non piace bere.-

-Peccato … fa bene ai pensieri … soprattutto a quelli che hai tu … -

-Io non ho alcun tipo di pensiero … -

-Eppure  … avrei giurato che i tuoi pensieri avessero a che fare con due occhi cerulei..-

-Lasciami stare … non ho voglia di parlarne con te stasera … -

-Perché? … Sono un tipo corretto, non mi sarei mai permesso di allungare le mani su di lei senza essermi chiarito con te … -

-Ne parli come se ti fosse passato per la testa di farlo … -

Jet mandò giù un sorso, guardando di fronte a lui, in un punto lontano, evitando lo sguardo dell’amico . – Forse … oggi era particolarmente bella … non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso … e se devo essere sincero: i pensieri che mi sono passati per la testa non erano così puri e casti … - Ci fu un attimo di silenzio.

-Perché me lo stai raccontando? – la sua voce tradiva un certo nervosismo.

-Forse … per farti essere cosciente che come me, ci sono anche altri, che le mettono gli occhi addosso, e che al contrario di me, non si farebbero molti scrupoli ad arrivare a ciò che desiderano … -

-Ti dovrei ringraziare per la correttezza allora … - rispose con un filo di ironia.

-Non fare l’idiota … hai capito perfettamente quello che ti volevo dire! E poi ricordati quello che ti ho detto … nessuno sconto.-

-Tu però, non metti in conto una cosa … quello che vuole lei.-

-E chi ti dice che non l’abbia messo in conto? … chi ti dice che ci sia solo tu? … mi sembri un po’ presuntuoso … e comunque se fosse come dici … spiegami perché allora, siamo qui a fare questi discorsi ! -
Joe non riusciva a capire se le sue difese fossero così fragili da essere abbattute come castelli di carte o se si stesse solo illudendo, dandosi delle speranze che in realtà non aveva … e proprio su questo, passò il resto del tempo a rifletterci sopra.

Capitolo 9

-Ah, che bello!Sono così felice che rimarrai a dormire qui stanotte!- Akemi sembrava una bimba da quanto era contenta e Françoise fu felice di vederla così allegra.
Poco prima di cena , arrivò anche la sorellina di Akemi, Yoko, che come la sorella aveva gli stessi bellissimi lineamenti .

-Françoise, mi scuso da parte anche di mio marito ,che purtroppo ha dovuto rimanere fuori città per lavoro e questa sera non potrà essere a cena con noi … -

-Non si preoccupi, signora! Ci saranno altre occasioni per conoscersi!-

Akemi la guardò con occhi spalancati: -Dici da vero? Tornerai a trovarmi altre volte?-

-Certo … perché non dovrei? – la guardò stupita e pensò che Akemi fosse veramente singolare .

La ragazza la guardò con due occhi luminosi , nel suo passato non aveva avuto molte amiche che la venissero a trovare a casa o che venissero a mangiare a casa sua … questa era la prima volta che qualcuno le dimostrava affetto sincero.

-Bene! Allora, visto che questa sera abbiamo più di un motivo per festeggiare, suggerisco di ordinare delle pizze e delle patatine!Che ne dite ragazze?E per concludere ci mangeremo una mega coppa di gelato!- la mamma di Akemi, mostrava di essere felice quanto la figlia per la presenza di Françoise e lo dimostrava a modo suo!

-Mamma!!! Prendiamo anche qualche bibita con le bollicine!- Yoko si era lasciata trasportare anche lei dalla madre e, anche se in un primo momento era sembrata molto timida e riservata, poi si era lasciata andare e aveva preso confidenza con l’invitata.

-Françoise, che bei capelli che hai! Vorrei averli anche io del colore del grano in estate!E poi sono così morbidi e hanno un così buon profumo …!Chissà come devono piacere ai ragazzi accarezzarli e perdersi nel loro profumo … Soprattutto quando ti baciano …!- arrossì, era imbarazzata dalle parole di quella ragazzina.
-Yoko, non importunarla con queste sciocchezze!- la mamma la rimproverò.- Perdonala, Françoise !Yoko è una ragazzina un po’ invadente … ma , in fondo è molto buona!-

-Mamma, ma che c’è di male!Siamo solo tra ragazze! Possiamo parlare di certe cose!E poi, io non sono una bambina!Vado alle superiori e … -

-Basta, Yoko!Non parlare così!Resti comunque ancora una bambina per la tua età e non sai di cosa stai parlando e poi, non mettere in imbarazzo l’amica di tua sorella con i tuoi modi!Te l’ho già detto: non ti devi mostrare per quello che non sei per impressionare gli altri!-

La ragazzina, si ammutolì , mentre Akemi si era improvvisamente zittita anche lei e si era chiusa in sé stessa.

Fortunatamente arrivarono le pizze e la situazione si fece meno tesa, mentre mangiavano, i nervi si distesero e la serata divenne molto tranquilla e serena.

-Ah, sono stanchissima!Oggi a lavoro è stata una giornata veramente pesante!-

Akemi si distese sul letto e con gli occhi rivolti al soffitto propose all’amica di fare un bel bagno rilassante prima di andare a dormire.
-Un bagno?-

-Sì, un bel bagno caldo per rilassarsi!Vedrai che poi dormiremo come ghiri!-

-Va bene!-
In fondo, un bel bagno era quello di cui aveva bisogno, dopo la giornata densa di fatti che aveva avuto …
Entrò nella vasca da bagno e trasse un bel respiro profondo, assaporando il buon profumo di incenso alla vaniglia che aveva messo Akemi. Chiuse gli occhi e si lasciò andare al caldo abbraccio dell’acqua che l’avvolgeva …
-Eccomi!- Akemi aprì la porta del bagno , portando con sé gli asciugamani e i pigiami per entrambe. Sotto gli occhi stupiti di Françoise, iniziò a spogliarsi e appena fu nuda si infilò nella vasca da bagno  …
-Che meraviglia!Ci voleva proprio!.- Si distese accanto a lei e appoggiando la testa sul bordo della vasca, lasciò cadere all’indietro i suoi bei capelli neri .
Rimase così per alcuni minuti, immersa nei suoi pensieri e non accorgendosi che        l’ amica si era improvvisamente irrigidita.
Sospirò lievemente e poi riaprì gli occhi con lentezza.

-Françoise, rilassati … senti che meraviglia quest’acqua! Potrei addormentarmi qui e risvegliarmi domani mattina!!!!- fece un attimo di silenzio e poi avvicinandosi a lei, le scostò una ciocca di capelli dal viso. -Posso accarezzare la tua pelle? … sembra così morbida … - la sua mano la sfiorò sul braccio con delicatezza, soffermandosi su quel contatto così sensuale e stranamente intimo.

- Avevo ragione … che bella pelle che hai!E’ così morbida … verrebbe voglia di darle tanti piccoli morsi … -

-Akemi … - Françoise si irrigidì nuovamente, quella situazione la stava agitando.

-Scusami … non volevo metterti a disagio … - la ragazza ritirò mortificata la mano e abbassò lo sguardo.

-No, scusami tu … sono io che sono troppo tesa .. ho avuto una giornata difficile e ora ho i nervi a fior di pelle … -

-Ti va di parlarne? … -

-Tranquilla … ora è tutto a posto, ma mi è rimasta ancora la tensione addosso … -

-So io come farti rilassare!Un bel massaggio!-

Esitò un attimo, ma poi accettò l’offerta e voltò la schiena verso Akemi.

-Che belle spalle che hai … e anche la schiena ha una linea così sensuale … -
Françoise sentiva le mani di Akemi massaggiarle le spalle e poi scendere lentamente lungo la schiena, ponendo una certa pressione che la indusse a fare un piccolo lamento di piacere .
-Akemi … sei veramente brava … - Erano così piacevoli le sue mani ed anche così  sensuali che, per un attimo, l’attraversò un pensiero … se solo quelle mani che si stavano muovendo così bene su di lei fossero state di Joe! Improvvisamente arrossì e si stupì di quel pensiero che si era impadronito di lei …

-Tutto bene Françoise?-

-Sì … tutto ok!- si rilassò nuovamente, chiuse gli occhi e questa volta, la sua testa volò via lontana … Non oppose resistenza alle carezze di Akemi, neanche quando le sue mani si spinsero fino ai suoi seni e cominciarono a sfiorarli …

-Come sei bella …  sarebbe un peccato se il tuo corpo fosse sporcato dalle mani di un uomo … Nessuno merita di toccarti … sei così pura … - Akemi si avvicinò al suo collo, sfiorandolo con le labbra e sentì Françoise sussurrare un nome …

- Joe … -

La ragazza si allontanò bruscamente, facendo tornare in sé l’amica e uscì rapidamente dalla vasca, asciugandosi, le diede le spalle e , dopo essersi messa il pigiama, se ne andò senza dire una parola …

Capitolo 10

-Akemi … -

Era buio in camera, riusciva solo ad intravedere la sagoma sotto le coperte .
Le scostò e si infilò anche lei nel letto, si girò di lato e chiuse gli occhi.

-Chi è? … chi è Joe?-

- … scusami Akemi … io non … -

-E’ il tuo ragazzo?-

-No … io … mi vergogno per quello che è successo … non capisco, come sia potuto accadere … -

-Hai scambiato le mie mani per le sue …?- riprese fiato –Quando ti accarezzavo, il tuo corpo stava reagendo … I tuoi seni erano diventati turgidi e tesi … stavi pensando a lui , vero?-

Françoise arrossì, come non le era mai capitato in vita sua … aveva abbassato le sue difese e si era lasciata andare al punto tale che, aveva lasciato le mani di Akemi scorrere sul suo corpo, immaginandosi che fossero quelle di Joe …

Akemi si voltò verso di lei e la guardò … - Per un attimo avrei voluto essere lui e poterti accarezzare come nessuno l’aveva mai fatto … -

-Akemi … tu … -

-Io credo di essermi innamorata di te … mi spiace … non sono quella che credevi … io sono solo … - Akemi scoppiò a piangere e Françoise si avvicinò a lei, prendendola tra le braccia e tenendola stretta al suo petto, fino a quando non smise …
Seguirono lunghi minuti di silenzio, in cui le due ragazze pensarono ciascuna ai loro errori e ai loro desideri segreti …

-Lo ami? … -
-Io … credo di sì … anche se … - si fermò un attimo a riflettere su quegli ultimi giorni e su quei pensieri che erano volati involontariamente verso uno dei suoi più cari amici e, soprattutto, migliore amico di Joe … ma alla fine, quest’ ultima cosa, era solo un dettaglio : tra lei e Joe non c’era niente e non c’era mai stato niente se non … una grande amicizia? … come avrebbe potuto definire il suo rapporto con lui? … beh, lo avrebbe potuto considerare un fratello … o un amico … o … un compagno di avventure e disavventure! In realtà non era così semplice classificare il loro rapporto … a dire il vero in alcuni momenti sembravano cercarsi reciprocamente e non solo per amicizia . Lui si mostrava sempre molto premuroso verso di lei, tanto che era sempre lui a venirle in soccorso e cercava di comprenderla oltre il contesto in cui si trovavano :anche quando gli altri non capivano le sue scelte e le davano contro, lui era il primo in cui trovava supporto, ma … questo significava semplicemente che c’era molta intesa e niente altro …

-Fran … che ti prende? Che intendi con “anche se …” - tentava di percepire l’espressione del suo volto attraverso il buio, ma gli occhi le bruciavano ancora per le lacrime .

-Scusami … pensavo che negli ultimi giorni ho visto con altri occhi un mio amico e … mi stavo chiedendo come mai … ecco … -

-Capisco … sei confusa … - Akemi si staccò dal suo abbraccio con molta controvoglia, per mettersi a sedere sul letto e accendere la luce.

-Dici? … allora forse … se ho dei dubbi non è amore … -

-Questo è difficile da stabilire … certe volte il cuore vola via per motivi che esulano dal fatto che non si ami qualcuno … certe volte è solo dolore … quello che ci provoca la persona che amiamo … -

-Dolore? Potrebbe essere … - abbassò gli occhi in uno sguardo triste.

-Perché non mi parli di lui? … - Françoise guardò perplessa l’amica, non si aspettava quella richiesta dopo che le aveva confessato i suoi sentimenti per lei …

-Parlare di lui … fosse semplice! … non saprei neanche da che parte cominciare! – fece un respiro profondo e ci pensò un attimo  – E’ una persona fuori dalle righe , che non incontri tutti i giorni e questo dipende molto dalle sue origini e dal suo passato, che non è stato semplice. E’ una persona estremamente altruista e leale … e … -
-E … ? –
-E … io non so se riesco ad essere obbiettiva nei suoi confronti … C’era un tempo che lo ero molto di più o forse no … forse è sempre stato così. Quando incrociai i suoi occhi per la prima volta, ci fu qualcosa che mi attraversò l’anima e la riempì di uno strano calore. Ti potrei dire che in un attimo vidi l’infinito e il tempo si fermò … ma non me ne resi subito conto di cosa stava accadendo... Passarono anni fino a quando ne presi coscienza … e forse anche, nel peggiore dei modi … -

-Che vuoi dire? –

-La cosa cominciò ad emergere quando lui rincontrò la sua ex-fidanzata … e anche se non lo disse apertamente, si intuivano molto bene i suoi sentimenti per lei. Ricordo ancora quel giorno:sentì una fitta al petto, come una coltellata, che mi tolse il respiro … mi sentii divorare dalla tristezza, ma … a dire il vero, ancora non mi ero resa conto di cosa fossero quelle emozioni … probabilmente cominciai ad esserne più cosciente quando  me lo trovai tra le braccia per “consolarlo” dall’atteggiamento di lei … -
Françoise ripensò alla lettera che Joe aveva inviato al Dottore, in cui parlava di Mayumi e del loro incontro recente. Tra le righe di quella lettera emergeva tutto l’amore che provava ancora per quella ragazza, ma in contemporanea, vi era una tristezza infinita … probabilmente la coscienza che le cose non potevano più tornare indietro, anche se … lui in fondo, lo sperava e lei, sfortunatamente, l’aveva compreso fin troppo bene .
Capire quella situazione tra lui e Mayumi, le aprì gli occhi sui suoi sentimenti e sicuramente, non fu il modo più indolore per fare una scoperta del genere … anzi … le sembrò anche un bruttissimo scherzo del destino … ma nella sua vita, negli ultimi anni di paradossi e scherzi della vita ne aveva visti e ne aveva affrontati fin troppi … A ripensarci adesso, quella situazione fu assurda e probabilmente solo lei ne era veramente cosciente: Joe era ancora innamorato di Mayumi, ma lei era legata da affetto e riconoscenza a Revan … Revan invece era innamorato di lei e non sospettava o, comunque non voleva vederlo, che lei era ancora innamorata di Joe , che non aveva dimenticato il suo passato amore e anzi, proprio quel sentimento l’aveva fatta vacillare e commettere errori molto grossi nei confronti di Joe … e in tutto questo Françoise doveva si collocava? Bella domanda … cosciente di tutto e di tutti i sentimenti di l’uno per l’altro, era una spettatrice che si rendeva conto di essere innamorata del protagonista di quella improbabile storia, di quel triangolo triste e misero … e che scopriva in quel momento i propri sentimenti …
Fu difficile , per non dire duro e violento, prendere coscienza di sé e di quel sentimento così  fatuo e diafano, che cresceva lentamente dentro la sua anima di donna. Quante volte aveva dovuto combattere con sé stessa per far finta di nulla, per distogliere il suo sguardo da quell’uomo che tanto amava e desiderava  e che, per lei era diventato ragione di vita …

-Non è stato un bel modo di scoprire i tuoi sentimenti … E’ vero che certe volte la vita ci mette di fronte alla verità in strani modi, ma questo è stato molto anomalo …-

 -Sì,probabile Akemi … - abbassò gli occhi e pensò che finalmente era riuscita a parlare di quella storia, che l’aveva fatta tanto soffrire, ma che non aveva mai potuto raccontare a nessuno … Non aveva potuto sfogarsi con anima viva, mentre il suo cuore urlava la sua disperazione in silenzio e , giorno dopo giorno, si rendeva conto del suo sentimento … Si era vista passare davanti situazioni in cui avrebbe voluto gridare e invece doveva tacere e far finta di nulla, mentre curava le ferite del suo cuore  travagliato...

Capitolo 11

Akemi guardò il suo volto così sofferente, ma che sembrava essersi tolto finalmente un peso e decise di aprire anche lei il suo cuore all’amica , che aveva avuto il coraggio di rimanere così fragile e senza difese con lei …

-Sai … non ho mai raccontato a nessuno della prima volta che mi innamorai … Ero alle superiori e all’epoca aveva molto amicizie … Mi piaceva stare con le mie amiche, andare a fare acquisti assieme, passare i pomeriggi al bistrot e parlare dei nostri sogni e delle nostre passioni e poi … siamo cresciute e tutto è cambiato, gli interessi sono cambiati … A loro piaceva parlare solo di ragazzi, di come farsi notare da loro, di cosa mettersi per attirare le loro attenzioni etc … Si perdevano a guardare i corpi dei ragazzi e a sognarseli la notte … A me sembravano così inutili e stupidi  quei discorsi e non capivo cosa ci trovassero tanto di divertente per stare ore a parlarne … Alla fine, molte delle mie amiche si fidanzarono e non ebbero più tempo per me … Così divenni molto introversa e cominciai a non sopportare gli uomini … A dire il vero, quello che provavo per loro era odio … mi avevano portato via tutte le mie amiche e io non riuscivo a capire perché preferissero stare con loro che con me … - Akemi si fermò e rise tristemente - … poi capì … io non ero come loro e non vedevo le cose come loro … Me ne accorsi quando conobbi una ragazza che si era trasferita da poco nella nostra scuola … Lei era bellissima : aveva un corpo meraviglioso, prosperoso e morbido … una pelle di seta, bianca come il latte e uno sguardo che avrebbe sciolto il cuore di chiunque! Tutte le ragazze la invidiavano, mentre tutti i ragazzi le correvano dietro … Io invece l’ammiravo e ne rimanevo completamente ipnotizzata quando la vedevo, sembrava che danzasse quando si muoveva … Non so bene per quale motivo, ma lei un giorno venne da me, chiedendomi se potevamo pranzare assieme. All’inizio ero stupita, poi divenni entusiasta e felice della sua richiesta … Cominciammo a frequentarci e diventammo amiche inseparabili, sempre insieme, ovunque andassimo … e poi, lei si mise con un tipo di un’altra scuola e le cose cambiarono … Ai miei occhi cambiarono: ero gelosa di lui e non sopportavo che lui la sfiorasse … mi dava fastidio qualsiasi cosa lo riguardasse … e quando lei mi raccontò che erano stati insieme, il mio mondo si frantumò in mille pezzi … La sola idea che lui l’avesse toccata e avesse conosciuta quella parte più segreta di lei , mi rendeva folle di gelosia … Un giorno, mentre eravamo a casa sua, avemmo una brutta discussione … scoppiai a piangere e le urlai che l’amavo con tutta me stessa … Lei da quel momento non volle più vedermi , non mi rivolse più parola e quando mi incontrava si voltava dall’altra parte per non guardarmi … Ecco, questo fu il mio primo amore … ed  anche il più triste e doloroso … - Akemi disse le ultime parole quasi sussurrando e poi, rimanendo in completo silenzio .

Françoise sentiva una strana sensazione, dolore e dispiacere misto a dolcezza e calore … la sua storia e il fatto che l’avesse reputata all’altezza di capire una tale situazione, l’aveva colpita e le venne spontaneo abbracciare quella ragazza così indifesa , che le aveva aperto il cuore senza timore.

Akemi si perse in quell’abbraccio chiedendosi se fosse possibile che esistesse un tale abbraccio, così caldo , dolce e sincero … e per un attimo si chiese se potesse, anche solo per un attimo, essere suo e solo suo. Alzò la testa e la guardò, si perse nell’azzurro di quei occhi così diversi dai suoi e con lentezza e trepidazione avvicinò le sue labbra a quelle dell’amica, sfiorandole  con delicatezza, come una piuma che danza nel vento e poi si adagia dolcemente per terra. Françoise, non riusciva ad opporsi e in fondo, qualcosa in lei non la fece scappare, ma rimase lì ad accettare quel piccolo dono d’amore … Fu un bacio dolce e delicato, che lasciò entrambe disorientate e con il cuore che palpitava …

-Che buon sapore che hanno le tue labbra … sanno di zucchero e cannella … e poi sono così morbide … - Françoise arrossì a quel complimento e pensò che era la prima volta che una ragazza le faceva un tale tipo di complimento … ma a dire il vero, era anche la prima volta che baciava una ragazza … era una sensazione strana … nuova … e stranamente dolce … Chiuse gli occhi come per metabolizzare la situazione e sentì il respiro di Akemi avvicinarsi al suo viso …
-Posso … di nuovo sfiorarti le labbra? – sentiva il cuore battere così forte che le doleva, ma non riusciva a resistere a quelle labbra così invitanti …
Il suo sì fu qualcosa di molto simile ad un sospiro e a un sussurro, che l’altra colse immediatamente: si riavvicinò a lei e le sfiorò nuovamente la bocca … ma questa volta il bacio fu più intimo e profondo, tanto che coinvolse anche i loro sensi e i loro corpi … Si staccarono, entrambe con il respiro affannato e le guance rosse … Françoise inconsciamente si portò una mano alle labbra, che erano gonfie e calde e guardando Akemi le chiese scusa …
-Akemi … io … - i suoi occhi si chiusero, come a raccogliere le idee … sentiva uno strano calore che la pervadeva e non sapeva perché , ma sentiva di voler prolungare quella sensazione … Questa volta fu lei ad avvicinarsi alla ragazza e a baciarla … e ad accarezzarla … Akemi sospirò, persa in un turbine di estasi … si sentiva trascinare via e non fece opposizione alle mani dell’amica che l’accarezzavano …
Françoise era come ubriaca di curiosità … era curiosa di conoscere come fosse fatto il corpo di un’altra ragazza e come potesse reagire a quel contatto … era curiosa di sapere fino a che limite potesse spingersi … e non si accorse di come le sue mani fossero diventate audaci … Nella sua testa , era tutto chiaro … la stava accarezzando come lei voleva essere accarezzata … come voleva che qualcuno l’accarezzasse … come avrebbe voluto che l’uomo di cui era innamorata  l’accarezzasse … Sentì il respiro di Akemi farsi affannoso e la cosa la inebriò , aveva perso il controllo … non riusciva a tornare indietro, ma la cosa non la stava preoccupando … Akemi le voleva bene e anche lei … le voleva bene … quello che accadde dopo tolse il fiato ad entrambe, lasciandole esauste e sfinite … l’una nelle braccia dell’altra … abbracciate teneramente come due cuccioli … Akemi le scostò una ciocca di capelli dal viso e la guardò: -Se solo tu non fossi innamorata di lui … forse … forse avresti potuto volermi bene … -   i suoi occhi si velarono di tristezza, resasi conto che lei non avrebbe mai potuto provare i suoi stessi sentimenti .

Capitolo 12

Arrivò l’alba e nessuna delle due era riuscita a chiudere occhio per tutta la notte, dopo quello che era successo … erano rimaste in silenzio l’una accanto all’altra , abbracciate, tentando di svuotare la mente e di rilassarsi, di godersi quegli ultimi istanti di dolcezza, prima di tornare alla realtà …

-Non ti ho ancora spiegato per quale motivo quelle ragazze mi hanno aggredito l’altro giorno … -

-Non importa che me lo spieghi … non ti devi sentire obbligata a farlo .-

-Non mi sento obbligata, ma credo che sia giusto dirtelo. Vedi, una di loro frequentava assiduamente il locale dove lavoro … mi piaceva: era molto carina … allora, ho provato ad avvicinarmi e … lei mi ha respinto … Lei però, si è sentita offesa e lo ha raccontate alle altre amiche che … -

- … sono venute ad intimarti di lasciarla stare in malo modo … -

-Sì … purtroppo è andata così … Se non fosse stato per te , le cose sarebbero andate peggio … -

-Capisco … mi dispiace che ancora oggi succedano cose simili … ciò che è diverso dagli standard tende ad essere visto male e certe volte allontanato … purtroppo lo so bene anche io … -

Françoise ripensò a tutte quelle volte che in battaglia si era sentita dare di mostro per i suoi poteri di cyborg … ma lei in fondo, era solo una ragazza come le altre, che voleva vivere come gli altri, anche se era cosciente che aveva dei limiti che altri non avevano e che aveva poteri che la rendevano speciale, non per questo era un mostro da allontanare e additare al suo passaggio … Anche senza che fossero gli altri a dirglielo, lei si rendeva conto della sua situazione : non poteva essere esattamente come le altre ragazze, non poteva passare la sua vita normalmente, con i soliti problemi della vita quotidiana … Lei doveva mettere al primo posto i suoi doveri … tutto il resto doveva passare in secondo piano, anche i suoi sentimenti che stavano diventando sempre più difficili da controllare e mettere a tacere … Per lei la parola normale, sapeva essere solo un utopia, ma non era giusto doversi privare anche di quel poco della sua vita e soprattutto, non era giusto che le fosse portato via dai preconcetti degli altri … Ciò che è diverso non significa mostruoso o brutto, ma solo che ha altre sfumature rispetto alle proprie …

-Mi disprezzi anche tu? … -

-Disprezzarti? Soprattutto dopo stanotte … perché dici così? Non potrei mai farlo … sei una persona così dolce e bella che non è assolutamente possibile! … E poi  essere diversi non significa una cosa brutta … significa, solo avere delle altre sfumature, proprio come diceva “Il piccolo principe” di Exupery! –

Akemi la guardò e con uno sguardo di gratitudine la ringraziò per le sue parole.

-Dovresti leggerlo! “Il piccolo principe “ di Antoine de Saint-Exupery è una breve favola, ma è un vero gioiello che ti fa riflettere sulla solitudine e sulla diversità … A me, aiutò molto rileggerlo quando mi trasferì qui in Giappone … In una terra che non era la mia e in cui non avevo legami … -

-Lo farò … te lo prometto!E poi ti dirò che cosa ho imparato … E soprattutto, quando lo leggerò mi ricorderò di te …  -

Capitolo 13

Erano in piedi di fronte alla stazione dei pullman di Minato ad aspettare Jet e Joe.

-Certo che sono lenti questi due … sono in ritardo già di tre minuti!-

-Avranno trovato traffico!Per favore … cerca di essere più gentile con loro !-

-Dovrei?! … Tra l’altro mi devo trovare di fronte anche questo, famoso, tipo! Già, dimenticavo … Sinceramente non penso che tu debba avere dubbi su chi ami … Anzi, per come hai reagito ieri sera in vasca, direi che è palese che sei innamorata e  fortemente attratta da lui!-

Françoise rimase così attonita che non riuscì neanche a controbattere, per fortuna arrivarono proprio in quel momento i due ragazzi.

Akemi guardò, quello che doveva essere Joe, con occhi attenti, come a ricercare conferma di ciò che le aveva raccontato l’amica e poi le bisbigliò all’orecchio: -Non mi avevi detto che era pure bello come un Dio greco!! Avevi tralasciato un particolare importantissimo!!Ora capisco perché il tuo corpo ha reagito così mentre ti accarezzavo … !- rise, guardandola diventare rossa come un peperone.

-Scusate il ritardo! Abbiamo trovato traffico … Era molto che aspettavate?- Jet sembrava veramente dispiaciuto, mentre Joe era sulle sue e non proferiva parola.

-A dire il vero … sì, è molto che aspettiamo!Sarebbe educazione non far aspettare due fanciulle!E comunque … - rivolgendosi poi a Joe – Io sono Akemi! Piacere di conoscerti!- gli tese la mano e gli fece un gran sorriso, di risposta il ragazzo le sorrise a sua volta e si presentò.

-Bene, ora che siete arrivati posso andare a lavoro … - si voltò verso l’amica e le sorrise, salutandola con la mano .- Spero di risentirti presto … Mi farebbe piacere se ci continuassimo a sentire lo stesso … Stammi bene … - corse via, lasciandoli lì, senza dar tempo loro di salutarla, ma prima di salire sul pullman gridò a Françoise :- Non cambiare mai … zucchero e cannella sono un mix irresistibile per chiunque!- le fece l’occhiolino e poi sparì dietro le porte del bus.

-Certo che è proprio strana la tua amica … andarsene senza neanche aspettare che le rispondessimo … -

-Beh, certe volte … è difficile salutare qualcuno … perché non sai se sarà un arrivederci o un addio … - Jet e Joe si voltarono verso di lei, guardandola e cercando di capire il significato del suo discorso, ma si resero conto che i suoi occhi, come il suo cuore, erano imperscrutabili .

-E poi che cosa voleva dire con “zucchero e cannella son un mix irresistibile per chiunque”? … le hai fatto provare il tuo lipstick?!- le disse con un velo di malizia …
-Sì … più o meno … Piuttosto … ci avranno dato per dispersi alla base!E’ da ieri che manchiamo e non abbiamo neanche avvisato!Sarà ora di tornare!Che ne dite?- si voltò verso di loro sorridendo e prendendoli entrambi sotto braccio, li trascinò via.
Jet la guardò di sbieco, a causa del suo cambiamento di discorso … ma poi non disse nulla e scherzando la prese in giro: -Agli ordini capo!-

Joe si limitò a sorridere, felice anche lui di quella serenità ritrovata e pensò che con un suo sorriso sarebbe riuscita a spazzare via tutte le nuvole dal cielo … e forse anche quelle del suo cuore ...

 

I tre rientrarono alla base e mentre Joe era tornato serio e silenzioso, Jet sembrava invece aver ritrovato definitivamente il buon umore! … Prima di dividersi per rientrare ciascuno nelle loro stanze, Jet fermò Françoise per parlarle un attimo in privato , sotto uno sguardo di Joe non troppo felice e indagatore !
-Non mi dici nulla?-
-A proposito di cosa?-
-Ho fatto pace con Joe, senza pestarlo!Sono stato bravo!- lui rise , mentre guardava il volto di lei mutarsi in una smorfia di approvazione. -Potrei meritarmi anche un premio … che ne dici? –
-Prego?- alzò il sopracciglio contrariata a quella piccola allusione .
-Sì … un premio … tipo … non so … un bacio allo zucchero e cannella … - la stuzzicò lui, mentre lei sgranava gli occhi.
-Ma dai!Sto scherzando!Per chi mi hai preso? Io, che chiedo ad una ragazza di baciarmi ?!… non si è visto mai!- rise – In genere sono le ragazze a chiedermelo … e in rari casi … se sono io a volerlo, mi prendo ciò che voglio senza chiedere … - lo sguardo e il tono di voce si fecero seri, facendo trasalire Françoise. Lui rise di nuovo guardando la sua espressione e andandosene via le disse : -Zucchero e cannella … un mix perfetto a cui non so resistere … e quanto pare neanche Akemi … e io che ti credevo una good girl e mi preoccupavo per te! … credo che da oggi dovrò cominciare a preoccuparmi più per Joe …!- e mentre chiudeva la porta alle sue spalle rise ancora e lo sentì dire – Bad girl … -
Françoise rimase esterrefatta e si chiese se Jet avesse veramente capito cosa fosse successo quella notte tra lei e Akemi … Le tornarono in mente i suoi discorsi passati e capì che forse aveva intuito tutto fin dall’inizio e che il suggerimento di rimanere da lei, non fosse stato un caso, ma solo un modo per aprirle gli occhi … anche se forse, neanche lui, poteva immaginarsi quanto la cosa le fosse sfuggita di mano e quanto si sentisse veramente una “bad girl” in quel momento … e quanto , in fondo, non le dispiacesse la cosa …
Chiuse gli occhi e inspirò profondamente, come per calmare quella sensazione di piacere che l’aveva colta … e poi si brontolò per non essersi accorta prima dei sentimenti di Akemi e dei suoi … Rise e pensò che, fosse proprio paradossale averle dato la capacità di vedere e udire in modo diverso da tutti e comunque esser così “cieca e sorda” di fronte al cuore umano … compreso al suo …

 

“Non si vede bene che con il cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi …”
Tratto da “ Le Petit Prince”,
Antoine de Saint-Exupery, Aprile 1943.

 

 

© 01/01/ 2013

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